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🏰Civitella d’Agliano: dove il medioevo incontra l’arte tra le colline della Tuscia

  • Immagine del redattore: Giano di Vico
    Giano di Vico
  • 5 mag
  • Tempo di lettura: 3 min



Incastonato su un colle di tufo che guarda la valle del Tevere, Civitella d’Agliano è uno di quei luoghi dove il tempo si è fermato non per dimenticanza, ma per rispetto. Qui, tra vicoli di pietra, torri antiche e scorci verdi sospesi sul confine tra Lazio e Umbria, l’anima della Tuscia più autentica si conserva intatta, discreta, quasi segreta.


Un borgo che parla con voce doppia: quella millenaria della storia e quella, più recente, dell’arte contemporanea immersa nella natura.




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Le origini: dagli Etruschi ai Monaldeschi



Il territorio di Civitella fu abitato già in epoca etrusca e romana, ma è nel medioevo che il borgo assume l’aspetto che oggi lo caratterizza. Attorno all’XI secolo, i Conti di Bagnoregio costruirono la rocca, passata poi ai Monaldeschi della Cervara, che dominarono l’area fino all’ingresso nello Stato Pontificio.


I secoli che seguirono furono segnati da assedi, guerre di fazione, incendi e rinascite. Ma il cuore del borgo resistette sempre, custodito tra le mura medievali e le case in tufo, addossate l’una all’altra come per proteggersi dal tempo.




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Il borgo: silenzio, pietra e meraviglia



Passeggiare per il centro storico di Civitella è un’esperienza da fare lentamente, come si fa con le cose preziose. I vicoli, che si aprono a raggiera dalla piazza centrale, sembrano disegnati per chi ama la bellezza senza clamore.



Da non perdere:



  • La Rocca Monaldeschi e la sua torre panoramica, da cui si apre una vista che abbraccia la valle del Tevere fino a Orvieto. Oggi spesso sede di eventi culturali.

  • La Chiesa dei Santi Pietro e Callisto, romanica, sobria, intensa. Qui riposa San Coronato Martire, e le tele di Naldini e Mazzanti impreziosiscono le navate.

  • La Madonna delle Grazie, fuori dalle rotte turistiche, accoglie in un silenzio sacro e protettivo.

  • Il bastione medievale, residuo imponente delle antiche difese, oggi luogo di fascino e contemplazione.





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La Serpara: dove la natura diventa scultura



A pochi passi dal borgo, La Serpara è un luogo unico nel panorama italiano: un giardino d’arte contemporaneaimmerso nel verde, creato dallo scultore svizzero Paul Wiedmer.


Qui la pietra, il ferro, il legno e il vetro dialogano con gli alberi, i ruscelli, il vento. Oltre trenta installazioni che non si limitano a essere guardate: si attraversano, si sentono, si vivono. Un parco che unisce spiritualità e creatività, visitabile su prenotazione, ideale per chi ama lasciarsi sorprendere.




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Sapori antichi e feste vere



Civitella è anche terra di vignaioli e uliveti, di pane fragrante e piatti contadini, di sagre sincere dove il paese si raccoglie e si offre.



Da segnare in agenda:



  • “Nelle Terre del Grechetto” – luglio: degustazioni itineranti, musica, profumi d’estate.

  • Sagra della Birra e della Pizza – agosto: popolare, allegra, gustosissima.

  • Festival del Vino e della Musica – settembre: vino locale, concerti, atmosfere poetiche.

  • Festa di San Gorgonio – 9 settembre: celebrazioni religiose e rievocazioni.

  • Mercatini di Natale – dicembre: artigianato, dolci e luci nel borgo incantato.





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Cosa fare nei dintorni



Il territorio è perfetto per escursioni lente e panoramiche:


  • Trekking verso Castel Sozio e il sito longobardo.

  • Passeggiate fino a San Michele in Teverina e Castel di Piero.

  • Visita ai calanchi e agli affacci naturali più suggestivi della Teverina.





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Perché visitare Civitella d’Agliano



Perché non ha bisogno di effetti speciali. È un borgo che si dona a chi ha occhi per guardare davvero.


✔️ Per chi ama l’autenticità

✔️ Per chi cerca arte e silenzio

✔️ Per chi desidera camminare nella storia

✔️ Per chi vuole assaggiare il vino del contadino, non quello industriale

✔️ Per chi cerca luoghi non urlati, ma pieni di bellezza



“Civitella d’Agliano è come una poesia incisa nella pietra. Non la si legge di fretta: si ascolta con il cuore, si percorre coi sensi, si porta via con gratitudine.”


Se vuoi, posso generare:


  • Una foto del borgo all’alba o al tramonto

  • Un carosello per Instagram con i punti salienti

  • Una mappa dei luoghi da vedere

  • Una scheda degustazione dedicata al Grechetto


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