Le case che sussurrano. Viaggio poetico nei silenzi di San Pellegrino
- Giano di Vico
- 13 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 mag
Tra pietre che ricordano, simboli nascosti e voci che nessuno sente
C’è un luogo a Viterbo dove il tempo non si è limitato a passare:vi ha lasciato un’impronta, e poi è rimasto a osservarla.Si chiama San Pellegrino, ma potrebbe chiamarsi silenzio inciso,perché qui ogni pietra parla —ma solo se non hai fretta.
🪨 Le pietre che respirano
Cammini sotto gli archi bassi, tra fiori discreti sui davanzali in peperino,e hai la sensazione che le mura ti guardino.Non con occhi, ma con segni:una croce sbilenca, una mano scolpita, una creatura che non esiste.Sono simboli dimenticati,lasciati non per essere capiti da tutti,ma per essere ritrovati da qualcuno.
Qualcuno che, come te ora,non cerca una verità,ma una domanda giusta.
🌙 Notte e iniziazioni segrete
C’è chi racconta che nelle notti di luna piena,alcune pietre sussurrino.Lo fanno senza muovere labbra,ma con il modo in cui riflettono la luce,con l’umidità che scivola su certe iscrizioni,con l’ombra che si ferma un istante in più su un bassorilievo.
“Non dire nulla,” dicevano gli anziani.“Se ascolti bene, capirai tutto.”Ma capire cosa?Forse che i muri non hanno orecchie, ma memoria.E che le case parlano solo a chi ha lasciato qualcosa da dire.
🕯️ Simboli, protezioni e silenzi volontari
Le mani scolpite sulle porte non sono mani.Sono ammonimenti.Le bocche spalancate nelle mensole non urlano: custodiscono.Le croci, i fiori, gli animali senza nome…sono carezze per chi ha paura,e codici per chi cerca risposte.
Le confraternite medievali, gli artigiani devoti,gli uomini che non potevano parlare,hanno lasciato qui le loro storie cifrate.
Non per nasconderle.Ma per proteggerle da chi non sa vedere.
🪞 Specchi di pietra per chi non ha fretta
San Pellegrino non si visita:si attraversa lentamente, come un ricordo scomodo ma caro.Ogni gradino consumato è un pensiero che ha insistito troppo.Ogni finestra stretta è una voce che ha preferito tacere.
E ogni “casa parlante” — anche se nessuno l’ha documentata —esiste davvero.
È quella dove ti fermi senza sapere perché.Quella che non ha nulla di speciale, ma ti guarda lo stesso.Quella che ti fa pensare:"qualcuno, qui, ha inciso un segreto che mi somiglia."
✨ Conclusione: ascoltare con gli occhi, ricordare col cuore
San Pellegrino è il quartiere dove le parole si sono fatte pietra,e dove la pietra, con il tempo, ha imparato a dire solo l’essenziale.Qui non serve conferma né documento,perché il mistero è un fatto poetico, non storico.
E se domani qualcuno ti chiedesse“ma esistono davvero le case che parlano?”tu potrai rispondere, con un sorriso:“Solo a chi sa tacere abbastanza da sentirle.”
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