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Le fontane incantate di viterbo Storie di acque parlanti, desideri esauditi e amori protetti

  • Immagine del redattore: Giano di Vico
    Giano di Vico
  • 13 mag
  • Tempo di lettura: 3 min



C’è una musica nascosta nelle pietre di Viterbo, e spesso la suona l’acqua. Scorre lenta, antica, custodita in fontane che sono molto più di semplici abbeveratoi o decori urbani. Sono voci, desideri, memorie. Le fontane di Viterbo raccontano — a chi ha orecchi per sentire — storie di amore, di fede, di mistero. Sono luoghi dove l’architettura si fa leggenda e l’acqua si trasforma in portavoce di un’anima collettiva.

💧 Fontane che parlano: i segreti delle pietre bagnate

In epoche passate, ogni piazza viterbese aveva una fontana, spesso scolpita nella pietra nera del peperino, a forma di “fuso”, come fosse un asse del mondo tra cielo e terra. Ma alcune, più di altre, sembrano vivere.Secondo un’antica leggenda, la Fontana di Piazza della Morte — inquieta e suggestiva fin dal nome — avrebbe parlato ai viandanti. Certe notti, tra l’una e le tre, si dice che dalle bocche leonine scolpite zampillassero parole, sussurri, ammonimenti. “Fuggi”, “aspetta”, “non fidarti” — parole che, interpretate correttamente, hanno salvato più di un’anima da decisioni sbagliate o da incontri pericolosi. Ma attenzione: l’acqua parla solo a chi è davvero disposto ad ascoltare.

🌠 Desideri che sgorgano: la magia della Crocetta

Tra le fontane più amate e misteriose c’è quella della Crocetta, legata a un piccolo miracolo di Santa Rosa. Si racconta che una bambina, piangente per aver rotto la sua brocca d’acqua, venne aiutata dalla Santa: Rosa raccolse i cocci presso la fonte di Santa Maria in Poggio, pregò, e la brocca tornò intera.Da allora, si dice che chi compie un gesto di gentilezza disinteressata presso la fontana, vedrà esaudito un desiderio segreto. Ancora oggi, alcuni lasciano fiori tra le fessure della pietra, o immergono le mani chiedendo silenziosamente qualcosa di buono per sé o per chi amano.

💞 Amori protetti: la Catena dell’Amore di Bagnaia

Nel raffinato giardino all’italiana di Villa Lante a Bagnaia, poco fuori Viterbo, si cela una delle fontane più poetiche del Lazio: la Catena dell’Amore. Qui, l’acqua scorre tra catene scolpite nel peperino e, secondo la leggenda, chi vi bagna le mani insieme alla persona amata sarà legato per sempre da un sentimento sincero.Un tempo, gli sposi del borgo si recavano alla fontana nel giorno delle nozze. Ma il rito vale per tutti i legami veri: amanti, amici, fratelli. L’acqua, benevola e imparziale, benedice ciò che nasce dalla verità del cuore.

🧾 Curiosità e piccoli misteri

  • Alcune fontane, come quella della Crocetta, venivano pulite più frequentemente, non solo per bellezza, ma per rispetto verso le leggende e la loro “sacralità” popolare.

  • Molte fontane sono state spostate, ma le storie si sono spostate con loro: perché non è la pietra a fare il miracolo, ma la memoria che l’accompagna.

  • Viterbo vanta uno dei più antichi sistemi di canalizzazione medievali d’Italia, un’opera ingegnosa che, si dice, fu pensata per “accompagnare” l’acqua nei punti dove era più amata. Alcuni credono che le canalette seguano linee energetiche invisibili, capaci di amplificare desideri e visioni.

Conclusione: bere con gli occhi, ascoltare con il cuore

Le fontane incantate di Viterbo sono lì, immobili e pazienti, mentre il tempo scorre. Alcune hanno visto passare papi, cavalieri, streghe e martiri. Altre si sono accontentate dei bambini che ridevano nell’acqua o delle donne che lavavano i panni raccontandosi segreti.Visitarle oggi significa entrare in un’altra dimensione, dove il reale si intreccia con l’invisibile. Non servono guide o audioguide: basta fermarsi, chiudere gli occhi e ascoltare. Perché a Viterbo, le fontane parlano ancora.

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