Tarquinia: la Capitale Etrusca tra Sogno, Storia e Mare
- Giano di Vico
- 25 apr
- Tempo di lettura: 3 min
C’è un luogo, nel cuore della Tuscia, dove il passato non dorme sotto la polvere, ma pulsa ancora tra le pietre, le tombe affrescate e le ali eterne dei cavalli scolpiti nel tufo. Tarquinia non è solo un borgo: è una macchina del tempo, un atlante della civiltà etrusca e una terrazza sospesa tra archeologia, arte e mare.
La Cultura Sepolta che Parlava agli Dei
Fondata, secondo la leggenda, da Tarconte – mitico figlio del dio Tages – Tarquinia (l’antica Tarchna) è stata per secoli il cuore pulsante della Dodecapoli etrusca. Qui, tra l’VIII e il IV secolo a.C., si sviluppò una civiltà raffinata e potente, capace di dialogare con i Greci, influenzare Roma, creare arte sacra e lasciare una traccia indelebile in un mondo che ancora oggi, troppo spesso, si dimentica di aver avuto inizio molto prima della lupa e del Campidoglio.
Gli Etruschi non ci hanno lasciato libri, ma ci hanno lasciato un’enciclopedia a cielo aperto: la Necropoli di Monterozzi, la più grande e affrescata del Mediterraneo. Un museo sotterraneo della vita, in cui tombe dipinte raccontano banchetti, danze, viaggi ultraterreni e animali fantastici con una vivezza cromatica che attraversa 2.500 anni di silenzio. Un miracolo pittorico che ci guarda negli occhi e ci ricorda quanto siamo figli del mistero.
Il Museo Nazionale Etrusco: I Cavalli che Volano Ancora
Nel cuore della città rinascimentale, nel magnifico Palazzo Vitelleschi, si trova uno dei musei archeologici più straordinari d’Italia: il Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia. Le sale sono una sinfonia di reperti: sarcofagi in pietra con i volti dei defunti, gioielli che raccontano mode dimenticate, affreschi strappati alla morte e, soprattutto, i Cavalli Alati. Quei due destrieri scolpiti in altorilievo, magnificamente sospesi in una corsa che pare non arrestarsi mai, sono diventati il simbolo della città e dell’identità etrusca.
C’è anche una chicca per i più curiosi: la scultura del Mitra Tauroctono, che unisce in sé i mondi pagani in una sincretica danza sacrificale di origini persiane.
Un Centro Storico che Profuma di Pietra e Mare
Tarquinia non è solo etrusca: è anche un borgo medievale vivo e scenografico. Le sue chiese romaniche, come Santa Maria in Castello, si stagliano con la loro austerità tra i vicoli acciottolati, mentre il Duomo di Santa Margherita, con i suoi affreschi, ci ricorda la spiritualità rinascimentale del luogo.
Passeggiare tra i palazzi nobiliari, le fontane antiche e i belvedere, come quello della Ripa, è come sfogliare un libro di storia illustrata che profuma di vento salmastro e lavanda selvatica.
Archeologia e Mare: un Connubio Perfetto
E poi, basta scendere qualche chilometro e si arriva al Lido di Tarquinia, dove la sabbia scura e le acque calme accolgono chi cerca relax dopo un tuffo nel passato. Il mare qui è gentile, perfetto per le famiglie, ma anche per chi ama la vela, la pesca o semplicemente un tramonto sul Tirreno.
E dopo il bagno, non manca mai un piatto di pesce fresco, servito in una delle trattorie vista mare, magari con un bicchiere di Vermentino o di Alea Viva, il rosso figlio della Maremma etrusca.
Tarquinia in Breve – Guida Pratica
Da non perdere:
Necropoli di Monterozzi (biglietto intero €10 – ridotto €3)
Museo Nazionale Etrusco a Palazzo Vitelleschi (aperto tutti i giorni, €8)
Chiesa di Santa Maria in Castello e centro storico
Belvedere della Ripa e passeggiata panoramica
Periodo migliore: Primavera e autunno per la temperatura ideale; estate per unire cultura e mare.
Consigliata per: amanti dell’archeologia, appassionati di storia, famiglie, viaggiatori slow.
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