🏰 Il Castello di Onano: Sforza, alleanze e segreti di frontiera
- Giano di Vico
- 24 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Tra matrimoni strategici, rivalità di sangue e l’antico ruolo di sentinella della Tuscia
Tra le colline boscose al confine tra Lazio e Toscana, Onano custodisce una delle pagine più affascinanti e meno raccontate della storia nobiliare italiana: quella del Palazzo Madama, antico castello trasformato in residenza signorile, e dei suoi legami con una delle famiglie più potenti del Rinascimento: gli Sforza.
🏛️ Dal castello alla corte: la trasformazione di Onano
Il nucleo originario del castello risale all’alto Medioevo, ma fu nel Quattrocento che assunse l’aspetto di una vera residenza fortificata. Ristrutturato e ampliato dalla famiglia Madruzzo, fu in seguito ribattezzato “Palazzo Madama” in onore di Costanza Farnese, figlia naturale di papa Paolo III e moglie del potente Bosio II Sforza.
Con questa unione, Onano divenne parte del sistema politico e difensivo degli Sforza, potente casata milanese in espansione verso l’Italia centrale. Non era solo una dimora: era una frontiera viva, punto di controllo strategico tra il Ducato di Castro, la Maremma e il Patrimonio di San Pietro.
👰 Alleanze matrimoniali: il potere passa per l’amore
Nel Rinascimento, i matrimoni non erano semplici unioni affettive, ma strumenti politici affilatissimi. L’unione tra Costanza Farnese e Bosio Sforza fu voluta per saldare l’alleanza tra i Farnese e gli Sforza in chiave anti-medicea e anti-papale.
Si racconta che durante le nozze, celebrate proprio a Onano, furono serviti banchetti leggendari, con pavoni arrostiti e zuccheri scolpiti a forma di stemmi araldici. Ma dietro lo sfarzo si celava un messaggio: "La Tuscia è nostra, e la difenderemo con ogni mezzo."
🛡️ I Sforza e la difesa della Tuscia settentrionale
Per decenni, gli Sforza usarono Onano come bastione avanzato, dotandolo di truppe scelte e collegamenti rapidi con le altre rocche del viterbese e della Maremma. Il castello divenne un nodo militare, ma anche un centro amministrativo e culturale.
Nel 1544, secondo un documento conservato presso l’Archivio di Stato di Viterbo, un attacco improvviso di banditi al soldo degli Orsini fu respinto grazie a un piano ideato da una delle dame di corte: Lucrezia Sforza, che fece suonare le campane a martello in anticipo, fingendo l’arrivo di rinforzi. I banditi fuggirono nel bosco, lasciando sul campo armi e una lettera minatoria.
🧙♀️ Leggende e sussurri nel Palazzo
Come ogni castello che si rispetti, anche quello di Onano ha le sue leggende. La più famosa è quella della “Dama dai guanti d’oro”, spirito inquieto che apparirebbe nelle notti di plenilunio nella sala delle udienze. Si pensa sia il fantasma di una giovane promessa sposa Sforza, uccisa per aver tentato di fuggire con un giovane arciere.
Il suo spirito, si dice, non cerca vendetta ma verità, e spesso è visto aggirarsi silenzioso, mentre sfiora gli arazzi con mani invisibili.
🧭 Oggi: un custode silenzioso
Oggi il Palazzo Madama di Onano è una presenza discreta ma potente. Le sue mura parlano di matrimoni e congiure, di donne intelligenti e guerrieri leali, di una Tuscia che non fu mai marginale, ma fulcro di strategie, poteri e passaggi segreti.
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