top of page

🌊 Le Cascate della Tuscia

  • Immagine del redattore: Giano di Vico
    Giano di Vico
  • 17 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 19 mag






Itinerari tra acque segrete, forre etrusche e sentieri nella natura



Nel cuore della Tuscia, terra di tufo, misteri e memorie antiche, scorrono silenziose acque che all’improvviso si tuffano nel vuoto, creando cascate che sembrano dipinte da un pennello divino. Le cascate della provincia di Viterbo non sono solo mete naturalistiche: sono portali verso un altro tempo. Qui il trekking si fa rito, e il paesaggio diventa narrazione.


Ti conduco ora tra le cascate più belle della Tuscia, una per una, con i percorsi da fare a piedi per raggiungerle e viverle davvero.




🌳

Cascata del Salabrone (Farnese)




📍

Riserva Naturale Selva del Lamone



Un salto d’acqua selvaggio, incastonato in una delle foreste più misteriose del Lazio.

Percorso: si parte dal parcheggio della Selva del Lamone, seguendo il sentiero CAI n.8, lungo circa 600 metri. Il cammino è facile, ma il bosco è fitto e umido: stivali da trekking consigliati.

Punti di interesse: muschi, rocce laviche, rami intrecciati come cattedrali gotiche, silenzio assoluto.




🏰

Parco delle Cascate di Chia (Soriano nel Cimino)




📍

Fosso Castello – Torre di Pasolini



Un luogo magico dove l’acqua scolpisce la pietra e la storia abita ogni fronda.

Percorso: dall’antico mulino di Chia parte un anello escursionistico di circa 4 km, tra boschi, cascate e resti archeologici.

Punti di interesse: la Torre di Pasolini, tre salti d’acqua su basalto levigato, la Piramide Etrusca di Bomarzo poco distante.

Un’escursione spirituale, più che turistica.




🔥

Cascata dell’Infernaccio




📍

Tra Grotte Santo Stefano e Celleno



Difficile da raggiungere, impossibile da dimenticare.

Percorso: si segue il corso del fiume Rigo in un trekking di 6-7 km A/R, su terreno irregolare e privo di segnaletica ufficiale. Solo per escursionisti esperti.

Punti di interesse: rocce rosso-rame, zolfo nell’aria, nessun rumore umano. Un viaggio negli inferi della Tuscia.




🪨

Cascata del Martelluzzo (Vitorchiano)




📍

Area archeologica di Corviano



Una perla nascosta lungo un anello archeologico tra forre, case ipogee e necropoli.

Percorso: parte dal centro storico di Vitorchiano e segue un itinerario ben segnalato di circa 5 km, tra andata e ritorno.

Punti di interesse: la cascata, i ruderi di un’antica mola, panorami mozzafiato sul peperino viterbese.




🏞️

Cascate di Nepi: Cavaterra, Pizzo e Picchio




📍

Nel cuore del borgo e lungo l’acquedotto



Tre cascate, tre anime.

Percorso: si parte dalla Rocca dei Borgia, vicino al centro storico, e si raggiungono facilmente le tre cascate con sentieri brevi e asfaltati. Ideale per una passeggiata urbana-naturalistica di 2 km.

Punti di interesse: la cascata Cavaterra incastonata tra rovine medievali, l’acquedotto romano, il canyon naturale del Picchio.




⚙️

Cascata del Pellico (Canino)




📍

Fosso Timone – Ex Ferriera



Una cascata che racconta la storia del lavoro.

Percorso: un breve sentiero di 1,5 km A/R, tra campi coltivati e boschetti. Adatta a tutti.

Punti di interesse: la cascata di 8 metri, i ruderi di una ferriera storica, silenzi agricoli.




🐺

Cascata di Strozzavolpe




📍

Alta Tuscia – Fiume Fiora



Nome affascinante per una cascata misteriosa, circondata da eremi rupestri e storie dimenticate.

Percorso: sentiero escursionistico di circa 6 km lungo il Fiora, tra natura intatta e strapiombi.

Punti di interesse: grotte scavate nella roccia, paesaggi aspri e solenni. Atmosfere da leggenda.




🌲 Caratteristiche comuni



  • Quasi tutte le cascate si trovano in contesti geologici unici, tra forre vulcaniche e boschi antichi.

  • La maggior parte dei percorsi non è adatta a carrozzine o a persone con ridotta mobilità, fatta eccezione per le cascate di Nepi.

  • I migliori mesi per le escursioni sono aprile-giugno e settembre-ottobre, quando l’acqua è abbondante e i sentieri non sono troppo secchi o fangosi.





🧭 Consigli di viaggio



  • Porta sempre con te acqua, scarpe da trekking, una giacca impermeabile e, se vuoi fotografare, un treppiede per le lunghe esposizioni.

  • Alcune cascate, come l’Infernaccio, non sono segnalate su Google Maps: usa mappe escursionistiche affidabili o chiedi ai locali.

  • Rispettare la natura è fondamentale: non lasciare rifiuti, non accendere fuochi e non disturbare la fauna.





🌈 Conclusione



Le cascate della Tuscia non sono mai banali. Ti chiedono di camminare, cercare, ascoltare. Ti premiano con silenzi profondi, nebbie che sfumano i contorni, frescura antica.

Sono rifugi dell’anima, perfetti per chi cerca uno spazio di verità, lontano dal turismo urlato e dai sentieri battuti.



Se vuoi, posso anche impaginare questo articolo in PDF, aggiungere foto per ogni cascata o integrarlo nel blog con titoli SEO-friendly. Fammi sapere!

Comments


bottom of page