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💌Perché Viterbolandia non è un blog turistico

  • Immagine del redattore: Giano di Vico
    Giano di Vico
  • 4 ago
  • Tempo di lettura: 2 min



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Un diario aperto di emozioni, memorie e visioni



C’è un momento, nella vita di chi scrive, in cui non basta più guardare un luogo: si sente il bisogno urgente di raccontarlo. Non con l’obiettività sterile della guida turistica, ma con la verità incantata di chi lo ha vissuto, amato, assaporato.

Così nasce Viterbolandia.


Non è un progetto editoriale.

È una dichiarazione d’amore.




✨ La Tuscia come battito



La Tuscia non è solo una terra: è un cuore che batte lento, scandito dal passo delle processioni, dal rintocco delle campane, dal silenzio dorato di una piazza alle sei del pomeriggio.

Noi non vogliamo elencarne le bellezze.

Vogliamo farle sentire.


Perché ogni borgo ha un odore, ogni pietra ha una voce, ogni festa ha un’emozione che non si può spiegare, ma solo rivivere insieme.

E Viterbolandia è proprio questo: un invito a condividere quel battito.




🎭 Non cronaca, ma teatro



Ogni articolo è un piccolo atto teatrale.

Scriviamo come se Viterbo fosse un palcoscenico a cielo aperto, dove la storia non dorme nei libri ma cammina accanto a noi, vestita a festa o con i panni del quotidiano.


Che sia il Palio del Saracino, la Sagra delle Fettuccine, o una sera d’estate al Caffeina Festival, non vogliamo “parlare dell’evento”, ma trasportare il lettore dentro la scena, tra risate, odori, costumi, e meraviglia.




❤️ L’amore che non vende nulla



Non ci interessa attrarre turisti frettolosi.

Vogliamo parlare a chi viaggia con il cuore.

A chi cerca una destinazione che lo cambi un po’.

A chi sa fermarsi a guardare un tramonto tra i tetti o a leggere il nome di un vicolo consumato dal tempo.


Ogni parola che pubblichiamo è un gesto d’amore verso questa terra. Non è marketing, è memoria. Non è promozione, è poesia applicata al reale.




🌟 La magia delle piccole cose



Crediamo che la magia esista. Ma non nelle leggende, bensì nei gesti quotidiani:


  • In una signora che impasta fettuccine da cinquant’anni.

  • In un artigiano che riapre la bottega del nonno.

  • In un bimbo che applaude ai cavalli in piazza, come fosse uno spettacolo eterno.



Viterbolandia trasforma la normalità in racconto, perché è lì, nelle pieghe della semplicità, che si nasconde la vera grandezza della Tuscia.




📖 Un diario collettivo



Abbiamo chiamato questa sezione Diario Aperto perché qui non si scrive per dimostrare, ma per condividere.

Con chi vorrà far parte del nostro viaggio.

Con chi crede che le terre vadano amate lentamente, come si fa con le persone: imparando a riconoscerne la voce, i silenzi, le rughe.




🕯️ Non visitate la Tuscia. Amatela.



Viterbolandia non chiede di essere letta.

Chiede di essere sentita.

Non guida, ma invoca.

Non illustra, ma canta.


Perché la bellezza vera non si fotografa: si racconta.

E noi, con le nostre parole, non cerchiamo follower.

Cerchiamo compagni di stupore.


Benvenuti.



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