⚔️ L’Assedio del 1522 al Castello di San Michele in Teverina: tra storia e leggenda
- Giano di Vico 
- 15 set
- Tempo di lettura: 2 min
C’è un vento che soffia forte nella Valle dei Calanchi, e sembra portare con sé le voci di un tempo lontano. Se ci si ferma in silenzio tra le mura del Castello di San Michele in Teverina, qualcuno giura di udire ancora i clangori delle armi, gli ordini concitati, le grida spezzate di un assalto che risale a cinque secoli fa. È la leggenda dell’assedio del 1522, un episodio che ha segnato per sempre l’anima di questa rocca rinascimentale.

📜 Una contesa tra dinastie
La miccia fu accesa da una questione ereditaria tra due grandi famiglie: i Baglioni, signori del castello (allora chiamato Castel di Piero), e i Farnese-Monaldeschi.
Nell’anno 1522, Galeazzo Farnese marciò fino allo sperone tufaceo che domina la valle del Tevere, portando con sé un esercito di armati e cinquecento mercenari corsi.
La sua intenzione era chiara: conquistare la rocca e piegare i Baglioni, imponendo il predominio farnesiano sulla Tuscia.
🛡️ La resistenza dei Baglioni
A guidare la difesa fu Piero I Baglioni, condottiero valoroso che raccolse attorno a sé popolani e soldati fedeli.
Le cronache raccontano di una resistenza tenace e prolungata: il ponte levatoio alzato, le mura pronte a respingere ogni assalto, e il terreno impervio dei calanchi a rendere la fortezza quasi imprendibile.
Ma la furia degli assedianti non si fermò: dopo giorni di battaglia e perdite ingenti, i Farnese riuscirono a espugnare il castello, ordinandone la distruzione.
Le antiche mura crollarono sotto il peso della violenza, ma dalle macerie sarebbe rinato, in stile rinascimentale, il castello che oggi conosciamo.
🌬️ Voci nella pietra: il folklore dell’assedio
La memoria dell’assedio vive ancora oggi nei racconti tramandati.
Gli abitanti narrano che nelle notti ventose, tra logge e sale di San Michele in Teverina, si odano echi lontani: rumori di ferro contro ferro, grida disperate, ordini spezzati.
È come se le pietre stesse avessero conservato l’impronta del sacrificio dei difensori, trasformando la leggenda in un ricordo eterno.
👩🦰 Rinascita e protagoniste femminili
Dopo la caduta, furono le donne della famiglia Baglioni – in particolare Caterina de Galeotto de’ Medici e Virginia Baglioni – a guidare la rinascita.
Con coraggio e visione, ricostruirono il castello trasformandolo in una dimora rinascimentale, elegante ma ancora carica di spirito difensivo.
🍷 Tra visite e racconti
Oggi il castello accoglie i visitatori con le sue terrazze affacciate sui calanchi, le scuderie trasformate in appartamenti e le sale che custodiscono memorie francesi legate ai Montholon-Semonville, la famiglia di Napoleone.
Durante le visite guidate, la leggenda dell’assedio del 1522 rivive: guide e narratori locali accompagnano tra curiosità, storie orali e reperti emersi dai pozzi medievali, restituendo il brivido di quei giorni drammatici.
✨ Un invito alla scoperta
Visitare il Castello di San Michele in Teverina significa entrare in un racconto che unisce storia e immaginazione.
Le sue mura parlano di potere e dinastie, di sangue e rinascita, di donne coraggiose e condottieri valorosi.
E mentre il sole cala dietro i calanchi, tra i silenzi e i venti che corrono nella valle, sembra davvero di tornare a quella notte del 1522, quando la storia si fece leggenda.




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