🌹 Caterina de’ Medici e Virginia Baglioni: le donne che ridiedero vita al Castello di San Michele in Teverina
- Giano di Vico 
- 15 set
- Tempo di lettura: 2 min
Ogni castello ha i suoi eroi, ma non tutti hanno eroine.
La storia del Castello di San Michele in Teverina non sarebbe quella che conosciamo senza il coraggio e la visione di due donne nobili: Caterina de’ Medici e Virginia Baglioni. A loro si deve non solo la rinascita della rocca dopo la distruzione del 1522, ma anche l’impronta femminile che ancora oggi aleggia tra le sale, le logge e le pietre del borgo.

📜 Il tempo della rinascita
- Dopo l’assedio del 1522 e la distruzione ordinata dalle truppe papali e dai Farnese-Monaldeschi, fu Caterina de’ Medici, moglie di Piero I Baglioni, a salvare il destino del castello. Con fermezza ottenne da papa Clemente VII il riconoscimento della proprietà della terra e avviò la ricostruzione. 
- Nel 1536 la fortezza tornò stabilmente ai Baglioni: tra i discendenti si distinse Virginia Baglioni, protagonista della rinascita architettonica e culturale del maniero. 
- Se il conte Alberto Baglioni promosse lavori dal 1569, fu Virginia a volere lo splendido loggiato-terrazza, che ancora oggi si affaccia sui calanchi. Qui, con un gesto di fierezza senza tempo, incise il proprio nome nella cornice in pietra, lasciando una firma che è diventata memoria viva e simbolo di orgoglio. 
🌿 Una presenza scolpita nella pietra
La terrazza panoramica è oggi una delle mete più fotografate dai visitatori del castello. Non solo per la vista mozzafiato sulla valle dei calanchi, ma perché conserva l’incisione di Virginia Baglioni: un segno raro per il Cinquecento, quando poche donne potevano “firmare” un’opera pubblica.
Le guide locali raccontano questa curiosità con orgoglio, ricordando come la forza e l’intelligenza di Caterina e Virginia abbiano trasformato la distruzione in rinascita, modellando non solo l’architettura ma anche l’anima del borgo.
✨ Leggende di una presenza femminile
Nelle cronache orali e nelle narrazioni turistiche si tramanda che, passeggiando tra le sale affrescate e le logge del castello, si possa percepire una sorta di presenza femminile protettrice.
Non un fantasma spaventoso, ma un’aura di guida e ispirazione, quasi che lo spirito di Caterina e Virginia aleggi ancora tra le mura antiche, vigilando sul destino del borgo e dei suoi abitanti.
🌸 Un racconto al femminile
La storia di Caterina e Virginia è oggi raccontata come una delle più identitarie di San Michele in Teverina.
È un racconto di resilienza e modernità: due donne capaci di guidare una comunità nelle difficoltà, di ricostruire sulle macerie e di imprimere il proprio segno sulla pietra e sulla memoria.
La loro eredità continua a vivere nelle iniziative di valorizzazione del borgo diffuso, nelle visite guidate e nelle narrazioni che ogni anno attraggono viaggiatori in cerca di autenticità.
🌄 Un invito alla scoperta
Il Castello di San Michele in Teverina non è soltanto un monumento: è un luogo di memoria femminile, un punto di incontro tra storia, architettura e identità.
E sulla terrazza affacciata sui calanchi, davanti alla firma di Virginia Baglioni, ogni visitatore può sentirsi parte di un dialogo lungo cinque secoli, in cui le pietre non raccontano solo guerre e assedi, ma anche rinascita, coraggio e visione.




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