⛰️ La Piramide Etrusca di Bomarzo: il mistero scolpito nel bosco
- Giano di Vico 
- 16 set
- Tempo di lettura: 2 min

Tra i castagneti e i silenzi umidi dei boschi di Bomarzo, si nasconde un enigma di pietra che sembra uscito da un racconto iniziatico: la Piramide Etrusca, o “Sasso del Predicatore”. Un altare rupestre alto circa 16 metri, scolpito in un unico masso di peperino, che sfida ancora oggi studiosi, viaggiatori e sognatori.
Un monumento unico in Europa, rimasto nell’ombra fino al 1911, e che oggi appare come un’apparizione: un tempio dimenticato, dove natura e mistero si intrecciano in un abbraccio antico.
📜 Un altare tra mito e archeologia
Salendo i suoi 28-35 gradini scavati nella roccia, si entra in un mondo sospeso: tre piattaforme, sedili laterali, canali che convogliavano liquidi. Tutto parla di riti antichi, di sacrifici, di offerte agli dèi.
Per alcuni era un altare sacrificale etrusco, dedicato agli Inferi ⚡. Per altri affonda le radici in un tempo ancora più remoto, legato ai Rinaldoniani, popolazioni del IV millennio a.C. che osservavano il cielo 🌌 e celebravano culti arcaici.
Che fosse luogo di aurispici 🔮, di sangue versato o di silenziose osservazioni astronomiche, la sua funzione resta avvolta nel mistero. Ed è proprio questo che affascina: la certezza di non sapere, la suggestione di poter immaginare.
🏛️ L’architettura “sbagliata” che incanta
La piramide non ha la perfezione geometrica delle sorelle egizie. È asimmetrica, quasi “stonata”, eppure in questa imperfezione risiede il suo fascino.
Ricorda lontanamente le piramidi precolombiane 🗿, ma ha tratti italici, ittiti, irriducibilmente locali.
Sembra parlare una lingua sconosciuta, scolpita non per stupire ma per connettere l’uomo al mistero ✨.
🚶♂️ Un cammino tra tombe e silenzi
Raggiungerla è già parte del rito. Dal parcheggio del campo sportivo di Bomarzo 🅿️, un sentiero segnalato da tacche rosse conduce nel bosco.
⏱️ Tempo di percorrenza: 30-40 minuti.
🥾 Consigliato: scarpe da trekking, acqua, orientamento con GPS.
Lungo il cammino, tra radici e pietre, si incontrano tombe etrusche ⚰️ e tracce di antichi insediamenti. Poi, all’improvviso, appare la piramide: una cattedrale di tufo, nascosta tra i rami.
🙌 La rinascita grazie a un custode
Per anni la piramide fu inghiottita dalla vegetazione 🌿. Solo nel 2008, grazie alla passione di Salvatore Fosci, volontario innamorato della sua terra, tornò visibile.
Con pazienza e tenacia, liberò la pietra dai rovi e restituì alla comunità un patrimonio straordinario 🕊️.
Oggi la piramide è un luogo vivo, aperto all’esplorazione, dove ciascuno può salire i gradini e interrogare il passato.
🌌 Un’esperienza che resta dentro
Visitare la Piramide Etrusca di Bomarzo non significa solo vedere un monumento. È vivere un incontro: con la storia, con il mistero, con la natura 🌳.
Un altare che non offre risposte, ma domande ❓. Che non parla, ma ascolta 👂. Che non si mostra a chiunque, ma solo a chi ha il coraggio di addentrarsi nel bosco e lasciarsi sorprendere.
✨ Consiglio di Viterbolandia
Portate con voi scarpe da trekking, acqua e curiosità. E soprattutto, tempo: perché davanti alla piramide non si guarda l’orologio ⌛. Si guarda dentro se stessi.




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