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- 💧 L’arte dell’acqua a Viterbo: storie scolpite nella pietra
Se ascolti bene, Viterbo non parla soltanto. Canta. Canta con il suono delle sue fontane:mille note d’acqua che scivolano sulla pietra,portando con sé storie antiche di gloria, mistero e meraviglia. In una città costruita con il peperino, l’acqua non è solo necessità :è arte, rito, celebrazione della vita . 🏛️ Fontana Grande: la voce maestosa del Medioevo Nel cuore pulsante di Piazza della Fontana Grande ,l’acqua scorre da oltre sette secoli senza mai stancarsi. Costruita nel 1206 , Fontana Grande è una delle più antiche di Viterbo —e la più amata. Non è solo una fontana:è un monumento civile ,un simbolo di autonomia e orgoglio municipale. Il suo disegno, elegante e solenne,unisce elementi romanici e gotici: vasche sovrapposte, motivi a giglio (simbolo di purezza e forza),e un’acqua che pare salire al cielo prima di tornare a benedire la terra . Curiosità: Un tempo qui si tenevano pubbliche assemblee e mercati.Fontana Grande era il cuore politico e sociale della città medievale. 🏰 Fontana della Rocca: l’eleganza nascosta tra i bastioni Poco lontano, nella piazza della Rocca, si trova un’altra perla meno conosciuta ma non meno affascinante:la Fontana della Rocca . Realizzata nel XVI secolo , su disegno di architetti vicini al Vignola,questa fontana aveva un compito diverso: rinfrescare la Rocca Albornoz e il suo cortile fortificato,ma anche stupire gli ospiti con giochi d’acqua sorprendenti . Oggi il suo zampillo discreto accompagna i passi di chi attraversa la piazza distrattamente,senza sapere che sta camminando sopra un antico circuito di canali nascosti ,costruiti per difendere e abbeverare la città. 🕯️ Fontana di San Tommaso: il sussurro discreto della fede Più raccolta e silenziosa,quasi timida,è la Fontana di San Tommaso . Sorge nel quartiere omonimo, vicino alla chiesa.Qui l’acqua non canta a gran voce: sussurra . La sua struttura è semplice,ma proprio per questo toccante:un invito alla sobrietà, alla meditazione, alla gratitudine per il dono dell’acqua. Curiosità: Si dice che un tempo la fontana venisse usata per i riti di purificazione dei pellegrini della Via Francigena prima di entrare in città. ✨ Perché scoprire le fontane di Viterbo oggi? Perché ogni fontana di Viterbo è una finestra aperta sui secoli: Dove il potere si mostrava con il controllo dell’acqua. Dove la fede si esprimeva nella limpidezza delle sorgenti. Dove la vita quotidiana trovava ristoro tra pietra e cielo. Camminando tra queste fontane, non sei mai solo :sei accompagnato da migliaia di piedi nudi, stanchi, festanti, che prima di te hanno cercato un sorso di acqua… e forse anche un po’ di eternità. 🛶 Scheda pratica: Itinerario delle Fontane a Viterbo 📍 Punto di partenza: Fontana Grande, Piazza della Fontana Grande 🗓️ Quando: Tutto l’anno. Splendida al mattino presto o al tramonto. ⏱️ Durata suggerita: 1-2 ore a passo lento, sostando a ogni fontana. 🚶♂️ Consigli pratici: Scarpe comode per il pavé. Macchina fotografica consigliatissima: riflessi e scorci unici! Acqua potabile: alcune fontane (come Fontana Grande) storicamente lo erano, ma oggi si consiglia di portare una bottiglietta propria.
- 🏰 Le mura di Viterbo: camminare nella storia, passo dopo passo
Se Viterbo è una regina,le sue mura sono il manto che l’avvolge da secoli. Una cintura di pietra,tessuta tra Medioevo e Rinascimento,che ancora oggi abbraccia il centro storico come una promessa di protezione e mistero. Camminare lungo le mura di Viterbonon è solo un esercizio per le gambe:è un viaggio nel tempo ,una carezza ai secoli che resistono. 🗺️ Il percorso: una passeggiata tra storia e silenzio Le mura di Viterbo, originarie del XII secolo , si sviluppano per circa 4 chilometri intorno al cuore medievale della città.In alcuni tratti sembrano altezzose e severe, in altri morbide e clementi, come antiche sentinelle stanche ma ancora vigili. 👉🏻 Itinerario suggerito: Partenza da Porta Fiorentina (nord della città) Passeggiata lungo il tratto esterno delle mura Sosta a Porta Romana Proseguimento fino a Porta della Verità Arrivo a Piazza San Lorenzo , dove le mura si fondono con il sogno del Palazzo dei Papi. Durante il cammino, i bastioni, le torri, le feritoie ti osservano senza parlare: non serve il rumore, basta il respiro. 🏰 Le tre porte storiche: chiavi d’ingresso al passato 🚪 Porta Fiorentina Origini: costruita nel XIII secolo, ricostruita nel Settecento. Curiosità: Da qui entravano viandanti e mercanti provenienti da Firenze e dalla Toscana. Oggi: una porta elegante e solenne, segno della potenza commerciale viterbese. 🚪 Porta Romana Origini: XIII secolo. Curiosità: era il principale collegamento con Roma. Da qui sono passati papi, eserciti e pellegrini della Via Francigena. Oggi: ancora intatta, con il suo arco severo che sa di polvere e gloria. 🚪 Porta della Verità Origini: XIII secolo. Curiosità: il nome si deve a una leggenda: qui si amministrava la giustizia popolare, dove la “verità” veniva cercata... o estorta. Oggi: una delle porte più cariche di fascino malinconico, affacciata su un piccolo slargo dove il tempo si ferma. ✨ Una passeggiata da vivere con l’anima Mentre cammini lungo le mura,lascia perdere le mappe digitali.Segui il vento,lasciati attrarre dalle fenditure,annusa l’odore della pietra bagnata. Le mura ti parleranno.Non con parole.Ma con storie che si insinuano tra un passo e l'altro. Magari scoprirai un graffito antico,un passaggio segreto,un albero che da secoli si inchina al vento. A Viterbo, le mura non dividono . Proteggono . Custodiscono . Accolgono . 🛶 Scheda pratica: Passeggiata lungo le mura di Viterbo 📍 Punto di partenza consigliato: Porta Fiorentina 🗓️ Quando fare la passeggiata: Tutto l’anno. Magia assoluta in primavera e autunno. ⏱️ Durata media: Circa 1,5 - 2 ore a passo lento, con soste. 🚶♂️ Consigli pratici: Scarpe comode! (Lastricati e tratti sterrati) Portare acqua (pochissimi punti di ristoro lungo le mura) Macchina fotografica o cellulare carico: alcuni scorci sono incredibili. 🎟️ Prezzo: Passeggiata libera e gratuita.
- "Dentro il Duomo di Viterbo: storie segrete, papi e torri che sfidano il cielo"
🏛️ Storia e Architettura La cattedrale presenta una struttura romanica, con una facciata rinascimentale aggiunta nel 1570 per volere del Cardinale Giovan Francesco De Gambara . Il campanile, completato nel 1369, si distingue per lo stile gotico e la tipica bicromia . Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'edificio subì gravi danni a causa dei bombardamenti del 1944, ma fu successivamente restaurato, riportando alla luce l'aspetto romanico originario 🔔 Il Campanile: tra difesa e fede Il campanile della cattedrale, alto 32,70 metri, si pensa che in origine fosse una torre di difesa appartenente alla famiglia Tignosi . La sua struttura in peperino e travertino, con fasce bicrome, è un esempio distintivo dell'architettura gotica dell'epoca. ⚰️ La Cripta dei Vescovi e i misteri papali All'interno della cattedrale si trova la Cripta dei Vescovi, un luogo che custodisce le spoglie di importanti figure ecclesiastiche. Tra queste, si annovera Papa Giovanni XXI, il cui monumento funebre si trova nella navata sinistra . Un altro papa, Alessandro IV, fu sepolto nella cattedrale, ma la sua tomba è andata perduta nel corso dei secoli 🎨 Tesori artistici e curiosità La cattedrale ospita numerose opere d'arte, tra cui affreschi e dipinti di epoche diverse. Particolarmente notevole è la volta dell'abside, affrescata da Giuseppe Passeri con "Il Giudizio Universale" e le "Virtù Cardinali" . Inoltre, nella navata sinistra si trova una tavola del XII secolo raffigurante la "Madonna della Carbonara", esempio di arte bizantina . 📌 Informazioni per la visita 📍 Indirizzo: Piazza San Lorenzo, Viterbo 🕒 Orari di apertura: Generalmente aperta tutti i giorni; si consiglia di verificare gli orari specifici prima della visita. 🎟️ Ingresso: Gratuito; alcune aree potrebbero richiedere una visita guidata. 📷 Consigli: Non dimenticare la macchina fotografica per catturare i dettagli architettonici e artistici. La Cattedrale di San Lorenzo non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio scrigno di storia, arte e spiritualità, che racconta secoli di fede e cultura viterbese.
- 🏰 San Pellegrino: il quartiere medievale più grande d’Europa
C'è un luogo, a Viterbo, dove il Medioevo non è un ricordo .È un respiro .È il rumore dei passi sulle pietre.È il profumo di muschio e di storia che si infila sotto la pelle. Quel luogo si chiama San Pellegrino .E non è un quartiere.È una macchina del tempo . 📜 Un viaggio senza macchine e senza fretta San Pellegrino nasce tra il XII e il XIII secolo,quando Viterbo viveva il suo massimo splendore politico e religioso. Qui i cavalieri templari intrecciavano i loro destini con quelli dei mercanti,le monache filavano la lana nelle celle fresche di peperino,e i notai incidevano contratti su pergamene che oggi ci sembrerebbero misteriosi manoscritti. Camminando oggi per San Pellegrino, non trovi ricostruzioni :trovi la verità di un'epoca che non è mai davvero finita. 🌉 Cosa rende unico San Pellegrino? Le case-torri : antiche abitazioni fortificate, simbolo di potere e sicurezza.Alte, massicce, coronate da merli discreti come occhi che ancora ti osservano. Gli archi a tutto sesto : uniscono le case sopra le strade, creando ombre fresche e silenzi che sembrano parlarti. I profferli : quelle scale esterne in pietra che salgono dritte verso il cielo, come mani tese a Dio. Le piccole piazze : nascoste come cortili segreti, dove il tempo si attarda e le voci si rincorrono piano. 🔍 Curiosità da raccontare camminando San Pellegrino è considerato il quartiere medievale meglio conservato d’Europa : qui il tempo si è fermato senza diventare una cartolina. Ogni anno ospita il "San Pellegrino in Fiore" , una festa che trasforma il quartiere in un giardino incantato, dove archi, balconi e vicoli esplodono di colori e profumi. Nel Medioevo era anche il quartiere dei mercanti , che qui trovavano rifugio protetto tra mura spesse e botteghe nascoste. Alcune case sono ancora abitate da famiglie viterbesi che resistono ostinatamente alla modernità rumorosa. ✨ Come vivere San Pellegrino oggi Non devi far altro che perderti. Nessuna mappa. Nessuna fretta. Cammina, segui l'ombra di un arco, spingiti fino a una piazzetta che non ha nome.Respira.Immagina di essere un pellegrino in cammino sulla Francigena,un mercante appena giunto da Siena,un cavaliere stanco che cerca riposo. In San Pellegrino sei ancora tutte queste cose . 🛶 Scheda pratica: Visitare San Pellegrino 📍 Dove si trova: Centro storico di Viterbo, a pochi minuti a piedi da Piazza del Plebiscito. 🗓️ Quando visitarlo: Tutto l’anno. Migliore in primavera (San Pellegrino in Fiore) o in autunno (con la nebbia lieve che aggiunge poesia). 🎟️ Biglietti: Accesso libero. È un quartiere abitato. 🚶♂️ Consigli pratici: Scarpe comode: pavé irregolare. Evitare tacchi (pena rovinose scene da film comico). Fotografare con rispetto: alcune case sono private.
- ♨️ Il Bullicame: dove Viterbo ribolle di vita da millenni
C'è un luogo, a un passo dalle mura di Viterbo, dove la terra respira. Un respiro caldo, sulfureo, antico come il tempo stesso. Benvenuti al Bullicame :non una semplice sorgente termale,non una piscina costruita a tavolino,ma un cuore vivo che batte sotto la pelle della Tuscia da secoli. 🏺 Un po' di storia: il Bullicame dei papi e dei pellegrini Le acque del Bullicame erano già conosciute in epoca romana.Tacito e Plinio il Vecchio ne celebravano le virtù terapeutiche, lodando le capacità di guarire piaghe, artriti, dolori reumatici. Ma è nel Medioevo che il Bullicame diventa leggenda . I papi residenti a Viterbo lo frequentavano come una fonte di salute e ristoro.Pellegrini, cavalieri, mercanti e condottieri si fermavano qui lungo la Via Francigena , immergendosi prima di riprendere il viaggio. Dante Alighieri , nella Divina Commedia, lo cita nei suoi versi parlando del calore infernale che sgorga “dal Bulicame”. 🌋 Una meraviglia naturale ancora viva Il Bullicame non è una semplice "pozza".È un vulcano addormentato che sussurra . Dal grande cratere centrale, protetto da una cancellata per sicurezza, sgorgano ogni giorno oltre 150 litri di acqua termale al secondo , a una temperatura di circa 58°C .L'acqua scorre poi lungo un canale naturale, raffreddandosi, e formando piscine minori dove i viterbesi, da generazioni, si immergono gratuitamente. Senza orari, senza biglietti, senza formalità. Solo acqua, cielo e pietra. 🔥 Curiosità che pochi conoscono Il nome "Bullicame" deriva dal latino "bullire", cioè "ribollire": il terreno sembra davvero "bollire" per l'attività geotermica sotterranea. Le vasche naturali furono storicamente usate anche come "bagni di purificazione" per viandanti, prima di entrare in città. Alcuni documenti medievali parlano di guarigioni miracolose avvenute nelle acque del Bullicame, attribuendo poteri taumaturgici ai suoi vapori. Nei secoli , intorno alla sorgente principale, sono sorte molte altre terme e stabilimenti, ma il Bullicame resta il cuore primordiale della vocazione termale di Viterbo. ✨ Perché dovresti andarci oggi? Perché immergersi nel Bullicame non è solo un bagno:è entrare in una leggenda .È sentire sotto la pelle la memoria degli antichi.È ritrovare, tra vapori e silenzi, un tempo più lento, dove la natura ancora detta il ritmo della vita. E poi — diciamolo — non capita tutti i giorni di poter nuotare in una poesia liquida scritta dal tempo stesso.
- 🏰 Alle origini di Viterbo: tra storia, leggende e pietre che parlano
Viterbo non è nata in un giorno. È emersa lentamente, come un racconto inciso nella pietra, tra miti antichi, sorgenti termali e guerre medievali. Per comprenderla davvero, bisogna iniziare dalle sue radici: Dai primi insediamenti alle leggende etrusche Le prime tracce di presenza umana nel territorio di Viterbo risalgono al Neolitico ed Eneolitico, con testimonianze rinvenute in siti come le tombe del Rinaldone e nei dintorni di Ferento . Successivamente, in epoca etrusca, l'area fu interessata da insediamenti, sebbene di dimensioni modeste. Il colle del Duomo, ad esempio, ospitava un avamposto etrusco, probabilmente identificabile con Surina o Surna, collegato alla lucumonia di Tarquinia . Nel XV secolo, il frate domenicano Giovanni Nanni, noto come Annio da Viterbo, elaborò teorie fantasiose sulle origini della città, sostenendo che Viterbo fosse stata fondata da Corinto, figlio di Iafet, figlio di Noè, e che la città fosse una tetrapoli etrusca composta da Fanum, Arbanum, Vetulonia e Longula . 🛡️ Castrum Viterbii: la nascita della città fortificata Le prime attestazioni storiche di Viterbo risalgono all'VIII secolo, quando viene menzionata come Castrum Viterbii . Nel 773, il re longobardo Desiderio fortificò il sito in preparazione dell'invasione di Roma . Successivamente, nel 852, un documento papale riconobbe il Castrum Viterbii come parte delle Terre di San Pietro. 🏛️ L'ascesa nel Medioevo: da libero comune a città dei Papi Nel corso dell'XI secolo, Viterbo si sviluppò come libero comune, con l'elezione dei primi consoli nel 1099. Durante il XII secolo, la città consolidò il suo potere, distruggendo la vicina Ferento nel 1172 e ampliando il proprio territorio. Nel 1192, Viterbo fu elevata a sede vescovile da papa Celestino III, segnando un ulteriore passo nella sua crescita politica e religiosa . Nel XIII secolo, Viterbo divenne una delle città più importanti dell'Italia centrale, ospitando numerosi papi e diventando sede di cinque conclavi tra il 1261 e il 1281. Il più celebre di questi conclavi, tenutosi tra il 1268 e il 1271, portò all'elezione di papa Gregorio X e all'istituzione del conclave come lo conosciamo oggi . Una città dalle radici profonde Viterbo è una città che affonda le sue radici in un passato ricco di storia e leggende. Dalle sue origini preistoriche e etrusche, passando per l'epoca romana e il Medioevo, Viterbo ha saputo conservare e valorizzare il suo patrimonio, offrendo ai visitatori un viaggio affascinante attraverso i secoli.
- Vivere Viterbo: più che visitarla, abitarla
Viterbo non si attraversa come una città qualsiasi.Viterbo si respira. Si ascolta.Si lascia insinuare sotto la pelle, tra una pietra scaldata dal sole e una fontana che canta da secoli. Vivere Viterbo significa smettere di correre e iniziare a guardare.Significa scoprire il sapore lento del tempo, sedersi su un muretto di peperino senza fretta, perdersi di proposito nei vicoli del quartiere San Pellegrino, farsi sorprendere da una porta antica che sembra sussurrare storie di amori, guerre e miracoli. Qui, il quotidiano è un mosaico di gesti antichi e nuove abitudini: il caffè amaro della mattina in piazza della Morte; il brusio del mercato sotto gli archi di Piazza delle Erbe; il profumo di legna nei camini d'inverno; il richiamo silenzioso delle terme naturali, quelle vere, che non hanno bisogno di biglietti né di vetrine. Vivere Viterbo non è solo una questione di luoghi.È uno stato d’animo. È accettare la città com’è, con il suo passo irregolare, le sue mura che proteggono e intrappolano, le sue chiese che sbucano all’improvviso tra i palazzi, come promemoria di un passato che non è mai davvero passato. In questa sezione del nostro diario, racconteremo i mille modi di abitare Viterbo e la sua anima: i borghi che sembrano sospesi nel tempo, i riti segreti e le abitudini più genuine, gli incontri casuali che ti cambiano una giornata. Non vi diremo solo dove andare :vi porteremo dentro la città.Dentro i suoi silenzi, le sue rughe, il suo orgoglio. Perché Viterbo non si visita. Viterbo si vive.
- 🏞️ Passeggiata tra Viterbo e la Tuscia: un viaggio tra storia e natura
Partendo da Viterbo, la "Città dei Papi", con il suo centro storico medievale e le famose terme del Bullicame, si può intraprendere un percorso che tocca alcuni dei luoghi più suggestivi della Tuscia. Viaggiando Italia 🏰 Vitorchiano A pochi chilometri da Viterbo, Vitorchiano è un borgo arroccato su una rupe di peperino, noto per le sue mura medievali e le strette viuzze. Nei dintorni, si trova la cascata del Martelluzzo, raggiungibile attraverso un sentiero immerso nella natura, ideale per gli amanti del trekking. Wikipedia, l'enciclopedia libera GoodTrekking 🌳 Monte Cimino e la Faggeta Vetusta Proseguendo, si può salire sul Monte Cimino, la vetta più alta dei Monti Cimini, dove si estende la Faggeta Vetusta, riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Questo bosco secolare offre un ambiente unico per passeggiate rilassanti tra alberi maestosi e sentieri ombreggiati. Wikipedia, l'enciclopedia libera 🏞️ Parco delle Cascate di Chia Scendendo verso il Parco delle Cascate di Chia, si possono ammirare le cascate immerse in una vegetazione lussureggiante. Questo luogo, caro al regista Pier Paolo Pasolini, è perfetto per una pausa rigenerante a contatto con la natura. Viaggiando Italia 🏛️ Villa Lante a Bagnaia Infine, una visita a Villa Lante a Bagnaia, con i suoi giardini all'italiana e le fontane scenografiche, conclude l'itinerario con un tocco di eleganza rinascimentale. Questo percorso offre un'esperienza completa tra storia, natura e cultura, ideale per chi desidera scoprire le meraviglie della Tuscia a piedi.








