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  • 🌿 Villa Lante: l’arte di domare l'acqua e incantare il tempo

    In un angolo appartato di Bagnaia, a pochi minuti da Viterbo,esiste un luogo dove l’acqua non scorre libera ,ma danza, canta, disegna geometrie di luce e silenzio. Villa Lante non è solo un giardino.È un'idea rinascimentale :che la natura più selvaggia possa essere guidata dalla mente umana senza perderne la magia. Un sogno scolpito nella pietra, modellato nei giochi d'acqua,e sospeso, ancora oggi, tra la terra e l'eternità. 🏛️ Un po’ di storia La costruzione di Villa Lante inizia nel XVI secolo , su impulso del cardinale Gianfrancesco Gambara , che desiderava un rifugio estivo degno della sua carica (e delle sue ambizioni). Affida l’impresa a Jacopo Barozzi da Vignola , lo stesso genio architettonico che aveva già trasformato Caprarola con il Palazzo Farnese.La villa, tuttavia, non nasce subito come la vediamo oggi : a differenza delle solite "grandi ville", Villa Lante si compone di due palazzine gemelle (Gambara e Montalto), speculari, discrete, affacciate sui giardini. Il vero protagonista, però, non sono le palazzine .È il giardino all’italiana , un miracolo d’acqua, pietra e verde. 🌊 Il trionfo dell'acqua L’acqua è l’anima viva di Villa Lante. Arriva dalle sorgenti dei monti Cimini, incanalata in una serie di giochi d’acqua , fontane , cascate e ruscelli scolpiti con una maestria che sfida il tempo. La Fontana dei Mori , al centro del giardino, è forse la più celebre: quattro giganti di basalto reggono i simboli del potere e della gloria. La Catena d’Acqua : una scala liquida che accompagna il visitatore, gorgogliando dolcemente tra le pietre, come una nenia senza fine. La Mensa del Cardinale : un lunghissimo tavolo di pietra con un canale d’acqua che corre al centro, dove un tempo si rinfrescavano cibi e bevande durante i sontuosi banchetti all’aperto. 🔍 Curiosità che pochi conoscono Villa Lante non si chiama così per i suoi primi proprietari, ma dal cardinale Montalto , che subentrò ai Gambara e la completò nel XVII secolo. È considerata uno dei modelli assoluti del giardino manierista : una fusione perfetta tra natura e architettura. Nella simbologia rinascimentale, il percorso dell'acqua rappresentava l’ordine cosmico : dalla sorgente primordiale fino alla civiltà. Le palazzine non erano pensate per residenza continua, ma come "scatole di delizie", rifugi temporanei per la mente e i sensi. 🛶 Scheda pratica: Visitare Villa Lante 📍 Dove si trova: Bagnaia (VT), a circa 5 km dal centro storico di Viterbo. 🗓️ Quando visitarla: Aperto quasi tutto l’anno (chiusure straordinarie solo in alcuni periodi invernali o per eventi). Orari standard: 8:30 – 19:30 (controllare sempre il sito ufficiale o il comune di Viterbo per aggiornamenti). 🎟️ Biglietti: Prezzo intero: circa 5-8 euro. Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese (iniziativa "Domenica al Museo"). 🚗 Come arrivare: Da Viterbo: 10 minuti in auto. Bagnaia è anche servita da autobus locali. Parcheggi disponibili vicino all'ingresso. 🧭 Consigli pratici: Scarpe comode (terreno a tratti irregolare). Andare al mattino presto o al tramonto per godere della luce più bella e della minor affluenza. Non dimenticare la macchina fotografica o il cellulare: ogni angolo è poesia pura.

  • 🏛️ Palazzo Farnese: il sogno di pietra che conquistò il cielo

    Non tutte le fortezze nascono per difendersi.Alcune, più ambiziose, nascono per sfidare il cielo . Così è il Palazzo Farnese di Caprarola :non una dimora qualunque, ma un sogno scolpito nella pietra , sospeso tra potere, arte e infinito. ✍️ La storia: da fortezza a capolavoro Tutto comincia nel 1504.Il cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, sogna di costruire una roccaforte su Caprarola, per proteggere i territori di famiglia.I lavori iniziano, ma il sogno si interrompe. Serve l’arrivo di Alessandro Farnese il Giovane , suo nipote, per cambiare le carte in tavola.Con l’aiuto dell’architetto Jacopo Barozzi da Vignola , la vecchia idea di fortezza si trasforma:da castello di guerra a palazzo di meraviglia . Il risultato? Una perfetta stella a cinque punte incastonata tra i Monti Cimini.Un pentagono che sembra pronto a difendersi... ma invece accoglie e incanta . 🌟 Il palazzo che racconta Appena varcato l'ingresso, non sei più un visitatore: sei un viaggiatore in un altro mondo . La Scala Regia , la scala elicoidale che si avvolge come una chiocciola d'alabastro, sembra portarti direttamente nel cuore di un sogno. Le sale affrescate non sono semplici stanze: sono racconti dipinti , epiche familiari, trionfi allegorici. La Sala del Mappamondo ti fa girare la testa: un’intera stanza affrescata con le mappe del mondo allora conosciuto, a dimostrare che il potere dei Farnese abbracciava terre e mari . I giardini all'italiana , poi, sono il respiro verde di questa utopia: geometrie perfette, giochi d'acqua, grotte nascoste come segreti sussurrati agli alberi. 🔍 Curiosità da raccontare a tavola Il Palazzo Farnese non ha mai avuto bisogno di mura difensive vere e proprie : la sua posizione strategica sopra il paese bastava da sola a scoraggiare qualunque ambizione nemica. Gli affreschi sono una vera dichiarazione politica : ogni sala racconta il mito della famiglia Farnese, la sua origine divina, il diritto naturale a governare. Da Caprarola si domina tutto : in giornate limpide, puoi scorgere il Lago di Vico e persino le vette lontane dell’Appennino. 🏹 Perché andare a Palazzo Farnese oggi? Perché non è solo un museo.È un’esperienza viva . Passeggiare nei suoi corridoi ti riporta al tempo in cui l’arte e il potere si confondevano, quando ogni pietra, ogni pennellata, ogni fontana aveva un significato preciso: celebrare la grandezza dell’uomo. E per un giorno, senza presunzione, quella grandezza può diventare anche un po’ la tua. 🏛️ Scheda pratica: Visita a Palazzo Farnese 📍 Dove si trova: Caprarola (VT), a circa 20 minuti in auto da Viterbo. 🗓️ Quando visitarlo: Aperto tutto l’anno (esclusi lunedì non festivi e alcuni giorni di chiusura straordinaria). Orari indicativi: dalle 8:30 alle 19:30 (ultimo ingresso alle 18:45). (Consiglio: sempre meglio controllare sul sito ufficiale o telefonare prima di partire.) 🎟️ Biglietti: Prezzo intero: circa 5-8 euro. Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese (iniziativa "Domenica al Museo"). 🚗 Come arrivare: Da Viterbo: seguire la SR2 Cassia in direzione Caprarola. Parcheggi disponibili vicino al centro storico. 🧭 Consigli pratici: Scarpe comode: il palazzo è grande e ci si muove molto anche nei giardini. Dedica almeno 2-3 ore alla visita completa. Porta una macchina fotografica o un buon smartphone: ogni angolo è un quadro .

  • ♨️ Il Bullicame: dove Viterbo ribolle di vita da millenni

    C'è un luogo, a un passo dalle mura di Viterbo, dove la terra respira. Un respiro caldo, sulfureo, antico come il tempo stesso. Benvenuti al Bullicame :non una semplice sorgente termale,non una piscina costruita a tavolino,ma un cuore vivo che batte sotto la pelle della Tuscia da secoli. 🏺 Un po' di storia: il Bullicame dei papi e dei pellegrini Le acque del Bullicame erano già conosciute in epoca romana.Tacito e Plinio il Vecchio ne celebravano le virtù terapeutiche, lodando le capacità di guarire piaghe, artriti, dolori reumatici. Ma è nel Medioevo che il Bullicame diventa leggenda . I papi residenti a Viterbo lo frequentavano come una fonte di salute e ristoro.Pellegrini, cavalieri, mercanti e condottieri si fermavano qui lungo la Via Francigena , immergendosi prima di riprendere il viaggio. Dante Alighieri , nella Divina Commedia, lo cita nei suoi versi parlando del calore infernale che sgorga “dal Bulicame”. 🌋 Una meraviglia naturale ancora viva Il Bullicame non è una semplice "pozza".È un vulcano addormentato che sussurra . Dal grande cratere centrale, protetto da una cancellata per sicurezza, sgorgano ogni giorno oltre 150 litri di acqua termale al secondo , a una temperatura di circa 58°C .L'acqua scorre poi lungo un canale naturale, raffreddandosi, e formando piscine minori dove i viterbesi, da generazioni, si immergono gratuitamente. Senza orari, senza biglietti, senza formalità. Solo acqua, cielo e pietra. 🔥 Curiosità che pochi conoscono Il nome "Bullicame" deriva dal latino "bullire", cioè "ribollire": il terreno sembra davvero "bollire" per l'attività geotermica sotterranea. Le vasche naturali furono storicamente usate anche come "bagni di purificazione" per viandanti, prima di entrare in città. Alcuni documenti medievali parlano di guarigioni miracolose avvenute nelle acque del Bullicame, attribuendo poteri taumaturgici ai suoi vapori. Nei secoli , intorno alla sorgente principale, sono sorte molte altre terme e stabilimenti, ma il Bullicame resta il cuore primordiale della vocazione termale di Viterbo. ✨ Perché dovresti andarci oggi? Perché immergersi nel Bullicame non è solo un bagno:è entrare in una leggenda .È sentire sotto la pelle la memoria degli antichi.È ritrovare, tra vapori e silenzi, un tempo più lento, dove la natura ancora detta il ritmo della vita. E poi — diciamolo — non capita tutti i giorni di poter nuotare in una poesia liquida scritta dal tempo stesso.

  • 🏰 Alle origini di Viterbo: tra storia, leggende e pietre che parlano

    Viterbo non è nata in un giorno. È emersa lentamente, come un racconto inciso nella pietra, tra miti antichi, sorgenti termali e guerre medievali. Per comprenderla davvero, bisogna iniziare dalle sue radici:​ Dai primi insediamenti alle leggende etrusche Le prime tracce di presenza umana nel territorio di Viterbo risalgono al Neolitico ed Eneolitico, con testimonianze rinvenute in siti come le tombe del Rinaldone e nei dintorni di Ferento . Successivamente, in epoca etrusca, l'area fu interessata da insediamenti, sebbene di dimensioni modeste. Il colle del Duomo, ad esempio, ospitava un avamposto etrusco, probabilmente identificabile con Surina o Surna, collegato alla lucumonia di Tarquinia .​ Nel XV secolo, il frate domenicano Giovanni Nanni, noto come Annio da Viterbo, elaborò teorie fantasiose sulle origini della città, sostenendo che Viterbo fosse stata fondata da Corinto, figlio di Iafet, figlio di Noè, e che la città fosse una tetrapoli etrusca composta da Fanum, Arbanum, Vetulonia e Longula .​ 🛡️ Castrum Viterbii: la nascita della città fortificata Le prime attestazioni storiche di Viterbo risalgono all'VIII secolo, quando viene menzionata come Castrum Viterbii . Nel 773, il re longobardo Desiderio fortificò il sito in preparazione dell'invasione di Roma . Successivamente, nel 852, un documento papale riconobbe il Castrum Viterbii come parte delle Terre di San Pietro. 🏛️ L'ascesa nel Medioevo: da libero comune a città dei Papi Nel corso dell'XI secolo, Viterbo si sviluppò come libero comune, con l'elezione dei primi consoli nel 1099. Durante il XII secolo, la città consolidò il suo potere, distruggendo la vicina Ferento nel 1172 e ampliando il proprio territorio. Nel 1192, Viterbo fu elevata a sede vescovile da papa Celestino III, segnando un ulteriore passo nella sua crescita politica e religiosa .​ Nel XIII secolo, Viterbo divenne una delle città più importanti dell'Italia centrale, ospitando numerosi papi e diventando sede di cinque conclavi tra il 1261 e il 1281. Il più celebre di questi conclavi, tenutosi tra il 1268 e il 1271, portò all'elezione di papa Gregorio X e all'istituzione del conclave come lo conosciamo oggi .​ Una città dalle radici profonde Viterbo è una città che affonda le sue radici in un passato ricco di storia e leggende. Dalle sue origini preistoriche e etrusche, passando per l'epoca romana e il Medioevo, Viterbo ha saputo conservare e valorizzare il suo patrimonio, offrendo ai visitatori un viaggio affascinante attraverso i secoli.​

  • Vivere Viterbo: più che visitarla, abitarla

    Viterbo non si attraversa come una città qualsiasi.Viterbo si respira. Si ascolta.Si lascia insinuare sotto la pelle, tra una pietra scaldata dal sole e una fontana che canta da secoli. Vivere Viterbo significa smettere di correre e iniziare a guardare.Significa scoprire il sapore lento del tempo, sedersi su un muretto di peperino senza fretta, perdersi di proposito nei vicoli del quartiere San Pellegrino, farsi sorprendere da una porta antica che sembra sussurrare storie di amori, guerre e miracoli. Qui, il quotidiano è un mosaico di gesti antichi e nuove abitudini: il caffè amaro della mattina in piazza della Morte; il brusio del mercato sotto gli archi di Piazza delle Erbe; il profumo di legna nei camini d'inverno; il richiamo silenzioso delle terme naturali, quelle vere, che non hanno bisogno di biglietti né di vetrine. Vivere Viterbo non è solo una questione di luoghi.È uno stato d’animo. È accettare la città com’è, con il suo passo irregolare, le sue mura che proteggono e intrappolano, le sue chiese che sbucano all’improvviso tra i palazzi, come promemoria di un passato che non è mai davvero passato. In questa sezione del nostro diario, racconteremo i mille modi di abitare Viterbo e la sua anima: i borghi che sembrano sospesi nel tempo, i riti segreti e le abitudini più genuine, gli incontri casuali che ti cambiano una giornata. Non vi diremo solo dove andare :vi porteremo dentro la città.Dentro i suoi silenzi, le sue rughe, il suo orgoglio. Perché Viterbo non si visita. Viterbo si vive.

  • 🏞️ Passeggiata tra Viterbo e la Tuscia: un viaggio tra storia e natura

    Partendo da Viterbo, la "Città dei Papi", con il suo centro storico medievale e le famose terme del Bullicame, si può intraprendere un percorso che tocca alcuni dei luoghi più suggestivi della Tuscia.​ Viaggiando Italia 🏰 Vitorchiano A pochi chilometri da Viterbo, Vitorchiano è un borgo arroccato su una rupe di peperino, noto per le sue mura medievali e le strette viuzze. Nei dintorni, si trova la cascata del Martelluzzo, raggiungibile attraverso un sentiero immerso nella natura, ideale per gli amanti del trekking. ​ Wikipedia, l'enciclopedia libera GoodTrekking 🌳 Monte Cimino e la Faggeta Vetusta Proseguendo, si può salire sul Monte Cimino, la vetta più alta dei Monti Cimini, dove si estende la Faggeta Vetusta, riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Questo bosco secolare offre un ambiente unico per passeggiate rilassanti tra alberi maestosi e sentieri ombreggiati. ​ Wikipedia, l'enciclopedia libera 🏞️ Parco delle Cascate di Chia Scendendo verso il Parco delle Cascate di Chia, si possono ammirare le cascate immerse in una vegetazione lussureggiante. Questo luogo, caro al regista Pier Paolo Pasolini, è perfetto per una pausa rigenerante a contatto con la natura. ​ Viaggiando Italia 🏛️ Villa Lante a Bagnaia Infine, una visita a Villa Lante a Bagnaia, con i suoi giardini all'italiana e le fontane scenografiche, conclude l'itinerario con un tocco di eleganza rinascimentale.​ Questo percorso offre un'esperienza completa tra storia, natura e cultura, ideale per chi desidera scoprire le meraviglie della Tuscia a piedi.​

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