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- 🕯️Barbarano Romano: tra necropoli etrusche e il Ponte del Diavolo
Nel cuore della Tuscia, Barbarano Romano si erge su un altopiano tufaceo, circondato da forre profonde e boschi secolari. Questo borgo, abitato sin dalla preistoria, custodisce storie e leggende che si perdono nel tempo, tra tombe etrusche scavate nella roccia e ponti avvolti nel mistero. 🏛️ Le necropoli etrusche: un viaggio nell’aldilà Il Parco Regionale Marturanum ospita la necropoli di San Giuliano, un complesso di tombe rupestri risalenti al periodo etrusco. Tra queste, spiccano le tombe a dado e a semidado, scavate direttamente nel tufo, che testimoniano l’antica civiltà che abitava queste terre. Si narra che, durante le notti di luna piena, si possano udire sussurri provenire dalle tombe, come se gli spiriti degli antichi Etruschi vegliassero ancora sui loro luoghi di riposo. 🌉 Il Ponte del Diavolo: tra ingegno umano e leggenda Uno dei luoghi più suggestivi è il Ponte del Diavolo, costruito in blocchi di peperino senza l’uso di malta. La leggenda racconta che il ponte fu edificato in una sola notte con l’aiuto del diavolo, in cambio dell’anima della prima creatura che lo avrebbe attraversato. Gli abitanti, astutamente, fecero passare un animale, ingannando così il demonio. Ancora oggi, il ponte è avvolto da un’aura di mistero, e molti evitano di attraversarlo dopo il tramonto. 🏰 Le tre cinte murarie: testimoni di un passato glorioso Barbarano Romano è circondato da tre cinte murarie, testimonianza delle diverse epoche storiche che il borgo ha attraversato. La più antica risale all’XI secolo e proteggeva il nucleo originario del “Castello”. La seconda, del XIII-XIV secolo, è caratterizzata da torri quadrate, mentre la terza, edificata nel XV secolo, presenta torri circolari e ingloba le precedenti. Queste mura raccontano storie di assedi, battaglie e della resilienza degli abitanti nel difendere la loro terra. 🌿 Un borgo immerso nella natura e nella storia Oltre alle sue ricchezze storiche, Barbarano Romano offre paesaggi mozzafiato, con sentieri che si snodano tra boschi, ruscelli e forre. Il Parco Regionale Marturanum è ideale per escursioni, permettendo di immergersi nella natura e di scoprire angoli nascosti dove storia e leggenda si fondono. Barbarano Romano è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, un borgo che racconta storie antiche e leggende affascinanti. Un viaggio qui è un tuffo nel passato, tra misteri etruschi e racconti popolari che ancora oggi affascinano e incantano.
- 🏰Ronciglione: tra leggende, misteri e curiosità del borgo della Tuscia
Ronciglione , incastonato tra i monti Cimini e il lago di Vico, è un borgo che custodisce storie affascinanti e misteri che si perdono nel tempo. Oltre alle celebri manifestazioni come il Carnevale e la Parata degli Ussari, il paese offre una serie di curiosità e leggende che meritano di essere raccontate. 🧭 Origini del nome: tra geografia e strumenti agricoli L’origine del nome “Ronciglione” è avvolta nel mistero. Alcuni studiosi suggeriscono che derivi dalla forma della rupe su cui sorge il borgo, simile a una roncola, strumento agricolo utilizzato per tagliare la vegetazione. Altri ipotizzano un legame con la produzione di attrezzi agricoli in ferro, attività storicamente presente nella zona. 🔥 L’incendio del 1799: una ferita nella storia Nel luglio del 1799, Ronciglione fu teatro di un tragico evento. Le truppe francesi, guidate dal generale Valterre, incendiarono la città durante i moti rivoluzionari, distruggendo 174 edifici e l’Archivio Storico. Questo evento segnò profondamente la comunità locale, lasciando cicatrici ancora visibili nel tessuto urbano. 🏭 La Vecchia Ferriera: testimonianza di archeologia industriale Nel cuore di Ronciglione si trova la Vecchia Ferriera, un esempio di archeologia industriale risalente al periodo in cui il borgo era un centro produttivo di rilievo. Oggi, la ferriera è stata trasformata in un museo che racconta la storia industriale della città e l’importanza dell’acqua del Rio Vicano nello sviluppo delle attività produttive locali. 🎭 Il Carnevale Jotto: tra tradizione e gastronomia Oltre alla famosa Parata degli Ussari, il Carnevale di Ronciglione include il “Carnevale Jotto”, una giornata dedicata alla gastronomia locale. Durante questa festa, le strade si riempiono di stand che offrono piatti tipici come polenta, frittelle e trippa, creando un’atmosfera conviviale e festosa che coinvolge tutta la comunità. 🏛️ Il Borgo di Sopra e il Borgo di Sotto: due anime di Ronciglione Ronciglione è diviso in due parti: il Borgo di Sopra, di origine medievale, e il Borgo di Sotto, sviluppatosi successivamente. Questa divisione riflette le diverse epoche storiche e architettoniche del paese, offrendo ai visitatori un viaggio attraverso il tempo tra vicoli, piazze e edifici storici. Ronciglione è un borgo che sorprende e affascina, dove ogni angolo racconta una storia e ogni pietra custodisce un segreto. Un luogo dove il passato e il presente si intrecciano, offrendo al visitatore un’esperienza unica e indimenticabile.
- Le fontane incantate di viterbo Storie di acque parlanti, desideri esauditi e amori protetti
C’è una musica nascosta nelle pietre di Viterbo, e spesso la suona l’acqua. Scorre lenta, antica, custodita in fontane che sono molto più di semplici abbeveratoi o decori urbani. Sono voci , desideri , memorie . Le fontane di Viterbo raccontano — a chi ha orecchi per sentire — storie di amore, di fede, di mistero. Sono luoghi dove l’architettura si fa leggenda e l’acqua si trasforma in portavoce di un’anima collettiva. 💧 Fontane che parlano: i segreti delle pietre bagnate In epoche passate, ogni piazza viterbese aveva una fontana, spesso scolpita nella pietra nera del peperino, a forma di “fuso”, come fosse un asse del mondo tra cielo e terra. Ma alcune, più di altre, sembrano vivere .Secondo un’antica leggenda, la Fontana di Piazza della Morte — inquieta e suggestiva fin dal nome — avrebbe parlato ai viandanti. Certe notti, tra l’una e le tre, si dice che dalle bocche leonine scolpite zampillassero parole, sussurri, ammonimenti. “Fuggi”, “aspetta”, “non fidarti” — parole che, interpretate correttamente, hanno salvato più di un’anima da decisioni sbagliate o da incontri pericolosi. Ma attenzione: l’acqua parla solo a chi è davvero disposto ad ascoltare . 🌠 Desideri che sgorgano: la magia della Crocetta Tra le fontane più amate e misteriose c’è quella della Crocetta , legata a un piccolo miracolo di Santa Rosa . Si racconta che una bambina, piangente per aver rotto la sua brocca d’acqua, venne aiutata dalla Santa: Rosa raccolse i cocci presso la fonte di Santa Maria in Poggio, pregò, e la brocca tornò intera.Da allora, si dice che chi compie un gesto di gentilezza disinteressata presso la fontana, vedrà esaudito un desiderio segreto. Ancora oggi, alcuni lasciano fiori tra le fessure della pietra, o immergono le mani chiedendo silenziosamente qualcosa di buono per sé o per chi amano. 💞 Amori protetti: la Catena dell’Amore di Bagnaia Nel raffinato giardino all’italiana di Villa Lante a Bagnaia , poco fuori Viterbo, si cela una delle fontane più poetiche del Lazio: la Catena dell’Amore . Qui, l’acqua scorre tra catene scolpite nel peperino e, secondo la leggenda, chi vi bagna le mani insieme alla persona amata sarà legato per sempre da un sentimento sincero .Un tempo, gli sposi del borgo si recavano alla fontana nel giorno delle nozze. Ma il rito vale per tutti i legami veri: amanti, amici, fratelli. L’acqua, benevola e imparziale, benedice ciò che nasce dalla verità del cuore. 🧾 Curiosità e piccoli misteri Alcune fontane, come quella della Crocetta, venivano pulite più frequentemente , non solo per bellezza, ma per rispetto verso le leggende e la loro “sacralità” popolare. Molte fontane sono state spostate , ma le storie si sono spostate con loro: perché non è la pietra a fare il miracolo, ma la memoria che l’accompagna. Viterbo vanta uno dei più antichi sistemi di canalizzazione medievali d’Italia, un’opera ingegnosa che, si dice, fu pensata per “accompagnare” l’acqua nei punti dove era più amata. Alcuni credono che le canalette seguano linee energetiche invisibili, capaci di amplificare desideri e visioni. ✨ Conclusione: bere con gli occhi, ascoltare con il cuore Le fontane incantate di Viterbo sono lì, immobili e pazienti, mentre il tempo scorre. Alcune hanno visto passare papi, cavalieri, streghe e martiri. Altre si sono accontentate dei bambini che ridevano nell’acqua o delle donne che lavavano i panni raccontandosi segreti.Visitarle oggi significa entrare in un’altra dimensione , dove il reale si intreccia con l’invisibile. Non servono guide o audioguide: basta fermarsi, chiudere gli occhi e ascoltare. Perché a Viterbo, le fontane parlano ancora.
- Il Drago di Montecalvello: tra leggenda, storia e mistero
Nascosto tra le pieghe verdi della valle del Tevere, Montecalvello è un piccolo borgo che sembra addormentato nel tempo. Ma dietro le sue mura di pietra e il maestoso castello che lo sovrasta, si cela una leggenda antica e affascinante: quella del Drago di Montecalvello , una creatura mitica che per secoli avrebbe seminato terrore tra campi e greggi, fino all’arrivo di un cavaliere destinato a cambiare il destino del villaggio. 🐉 La leggenda: un mostro nelle viscere della terra Secondo il racconto tramandato oralmente, un drago gigantesco e sputafuoco viveva rintanato in una grotta nei pressi del borgo. Di giorno dormiva nascosto tra le rocce, ma al calare della sera usciva per distruggere raccolti, divorare animali e minacciare gli abitanti. La terra attorno a Montecalvello era divenuta sterile, i contadini temevano la notte, e ogni rumore poteva annunciare il ritorno della bestia. La svolta avvenne con l’arrivo di un cavaliere misterioso – talvolta descritto come un pellegrino, altre volte come un nobile crociato. Alcune fonti orali lo collegano alla famiglia Monaldeschi, signori medievali della zona. Quel cavaliere, spinto da fede e coraggio, affrontò la creatura in un duello epico . Si racconta che la battaglia durò un’intera giornata, tra fuoco e polvere, finché la lancia dell’eroe non trafisse il cuore del drago, ponendo fine alla minaccia. 🏰 Montecalvello: storia di un castello e di un borgo senza tempo La leggenda si intreccia con la storia millenaria del borgo , che ha conosciuto civiltà antiche e famiglie illustri. Le prime tracce di presenza umana risalgono agli Etruschi , seguiti dai Romani, che qui costruirono una villa rustica. Nel Medioevo, i Longobardi vi eressero una roccaforte strategica, che nel tempo fu trasformata in un elegante palazzo rinascimentale dai Monaldeschi del Cane , signori influenti della Tuscia. Nei secoli successivi il castello passò sotto il controllo dei Pamphili , e infine nel Novecento divenne dimora del pittore Balthus , che ne fece un luogo di arte, meditazione e cultura internazionale. Tra le sue stanze, si dice, ancora oggi riecheggino le voci di filosofi, poeti e artisti venuti da ogni parte d’Europa. ✨ Simbolismo e interpretazioni: il drago oltre la leggenda La leggenda del drago non è solo una storia di mostri e cavalieri. Come in molte mitologie europee, il drago è simbolo del caos, dell’ignoto, della paura primordiale , e la sua sconfitta rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre, dell’ordine sul disordine. Il cavaliere diventa così l’ archetipo dell’eroe salvifico , colui che protegge la comunità e ristabilisce l’equilibrio. In ambito cristiano, il drago è spesso associato al male, al demonio, e il suo sterminatore – come San Giorgio o San Michele – rappresenta la fede che tutto può. Non è un caso, dunque, che il cavaliere di Montecalvello venga spesso descritto come un uomo “armato di fede”. 🔍 Curiosità e dettagli nascosti La grotta del drago : alcuni anziani del luogo indicano una cavità naturale nella zona boschiva a nord del castello come l’antica “tana” della creatura. Non ci sono evidenze storiche, ma il toponimo locale Grotta del Serpente potrebbe celare un riferimento alla leggenda. Decorazioni esoteriche : all’interno del castello si trovano affreschi e simboli che richiamano iconografie alchemiche e medievali, tra cui un misterioso cavaliere che affronta una bestia alata. È un caso o un’eco della leggenda? Balthus e il drago : il pittore svizzero, affascinato dai miti locali, avrebbe lasciato nei suoi diari schizzi e appunti che reinterpretano la figura del drago come metafora della “bestia interiore” che l’artista deve dominare per raggiungere la verità. 🧭 Oggi: un viaggio tra storia e immaginazione Passeggiare a Montecalvello oggi significa camminare tra le pieghe del mito . Le pietre parlano, le mura raccontano. La leggenda del drago continua a vivere nei racconti dei locali, nei disegni dei bambini e nelle visite guidate che, sempre più spesso, uniscono storia e narrazione fantastica per far rivivere questa memoria. Il borgo è un luogo ideale per chi cerca atmosfere sospese , tra spiritualità, natura e mistero. E forse, nelle notti più silenziose, quando il vento sfiora il castello, si può ancora udire un eco lontano: il respiro antico del Drago di Montecalvello.
- 🪨Vitorchiano Scolpito nel Mistero: Storie, Leggende e Curiosità del borgo sulla rupe
In equilibrio sul vuoto, tra pietra e vento, Vitorchiano non racconta la storia: la mormora. Chi arriva in questo borgo straordinario, sospeso su uno sperone di peperino, sente che qualcosa qui è diverso. Non è solo la bellezza medievale, le case a strapiombo, le mura ancora integre. È l’atmosfera. Una presenza discreta ma potente, fatta di memorie, leggende e stranezze che si tramandano solo tra chi ascolta davvero. Ecco le più affascinanti storie, leggende e curiosità del borgo fedele a Roma… e forse anche a qualcosa di più antico. 🧙♀️ La Sibilla della Torre Silente C’è una torre, nel cuore del borgo, che nessuno osa guardare troppo a lungo. Secondo una leggenda locale, fu per anni l’abitazione di una sibilla , una donna dai poteri oscuri che parlava con il vento. Di notte, si sentivano le sue parole — incomprensibili e potenti — uscire dalle feritoie. Alcuni dicono che predicesse frane e guerre , altri giurano che fosse l’amante segreta di un soldato romano tornato dall’Ade . Ancora oggi, nelle notti di vento forte, c’è chi si ferma sotto la torre per “sentire se parla”. E c’è chi, dopo averlo fatto, non è più stato lo stesso. 👣 Il mistero delle scale che confondono gli spiriti I profferli , le iconiche scale esterne in pietra che sembrano radici arrampicate sulle case, sono il simbolo di Vitorchiano. Ma non tutti sanno che secondo un’antica superstizione, non servivano solo per salire . Alcune erano costruite con un trucco: false uscite, passaggi ciechi, porte murate . Si dice servissero a confondere gli spiriti malvagi , che entravano nelle case seguendo i vivi, ma finivano per perdersi nel labirinto verticale del borgo. Un proverbio dimenticato dice: “Chi sale senza invito, scende con il fiato spezzato.” 🗿 Il Guardiano dell’Urbe Una delle figure più enigmatiche del folklore vitorchianese è quella del soldato di pietra . Di notte, soprattutto quando il borgo è avvolto dalla nebbia, qualcuno afferma di vedere una figura immobile sul ciglio della rupe : elmo basso, lancia al petto, armatura incisa nel tufo. Non si muove, non respira, ma osserva. È il Guardiano dell’Urbe , spirito votato a proteggere Vitorchiano e il suo giuramento eterno a Roma. Molti anziani giurano che la sua apparizione preceda eventi importanti : matrimoni, nascite, o decisioni che cambieranno la sorte del borgo. 🩶 Un cuore romano che batte ancora Nel 1201 Vitorchiano si dichiarò fedele a Roma , e da allora non ha mai voltato lo sguardo. Per questo è conosciuto come la “ Terra Fedelissima all’Urbe ”. Ancora oggi, gli abitanti vestono i panni dei Guardiani Capitolini nelle cerimonie ufficiali. Ma una curiosità poco nota: ogni nuovo membro della guardia deve pronunciare un giuramento in latino antico , scritto su un foglio di pergamena conservato in una teca di vetro. E si dice che, chi sbaglia anche una sola parola, sognerà tre notti di seguito la sibilla della torre . 🧩 Curiosità scolpite nel peperino Le case a strapiombo non hanno fondamenta: poggiano direttamente sulla roccia. Ma secondo un antico detto, “Vitorchiano sta in piedi finché Roma respira” . Il borgo ospita una statua moai originale dell’Isola di Pasqua , scolpita da indigeni Rapa Nui in persona nel 1990, su peperino locale: una delle pochissime al mondo fuori dall’isola. Il soprannome più antico del paese era “il nido delle aquile di pietra” . Si dice che alcune stanze sotterranee del borgo non compaiano in nessuna mappa catastale , e che siano accessibili solo attraverso passaggi nascosti tra i profferli. ✨ Vitorchiano non si visita, si decifra Non basta una passeggiata per conoscere Vitorchiano. Serve attenzione, silenzio, rispetto. Perché qui tutto è simbolico, tutto è scolpito, tutto è memoria . Chi entra nel borgo con cuore aperto, esce portandosi addosso un sussurro antico. E chi se ne va… torna. Sempre. Se vuoi, posso creare un’immagine che evochi il Guardiano dell’Urbe , oppure la sibilla della torre nella nebbia, o magari una veduta surreale dei profferli con ombre che si arrampicano. Vuoi procedere con un’immagine o passiamo al prossimo borgo?
- 👻Civita Invisibile: Storie, Spiriti e Stranezze della città che svanisce
Si dice che chi arriva a Civita di Bagnoregio, perda un pezzo di presente. Non è solo il borgo a sbriciolarsi lentamente, ma anche il tempo, la logica, la fretta. In quel silenzio sospeso si annidano voci antiche, apparizioni gentili e stranezze che nessun cartello turistico racconta. Ecco le leggende, le storie dimenticate e le curiosità più misteriose del borgo etrusco che si consuma nell’aria. 👼 Il bambino miracolato e il frate venuto dal nulla Civita è il luogo natale di San Bonaventura , ma pochi conoscono la leggenda che ruota attorno alla sua infanzia. Malato fin dalla nascita, Giovanni di Fidanza – questo il suo vero nome – fu portato a San Francesco d’Assisi, che si trovava in visita nel Lazio. “O buona ventura!” , esclamò il santo dopo aver pregato per lui. Il bambino guarì all’istante. Quel nome, Bonaventura , gli restò addosso come una profezia. Ma qui il racconto si fa più oscuro. Da secoli si narra che il frate con le stigmate sia tornato più volte , apparendo nei sogni degli abitanti per avvertirli di frane imminenti. Alcuni giurano di averlo visto camminare sul ponte, pochi istanti prima che un pezzo di rupe crollasse. 👻 La donna vestita di scuro D’estate, alle prime luci dell’alba, c’è chi racconta di una figura femminile che si aggira tra i vicoli . Porta un abito scuro dell’Ottocento, non parla, non guarda nessuno. Attraversa la piazzetta centrale e sparisce dietro una casa senza mai riapparire. Non fa paura, ma la sua presenza è tale da far gelare l’aria anche a luglio. I vecchi la chiamano la Signora della Frana . Secondo alcuni, è l’ultimo spirito di una famiglia scomparsa nel crollo del 1695, quando metà paese sprofondò nel nulla. 🏺 Il tesoro etrusco mai trovato Civita fu un’importante città etrusca. Sotto i suoi pavimenti, si snoda ancora una rete di gallerie scavate nel tufo . Molte sono chiuse, altre conducono a stanze senza uscita. Ma una leggenda, trascritta da un prete del Settecento, parla di una cripta sotterranea piena d’oro e di offerte votive , sigillata dai sacerdoti etruschi per sfuggire ai Romani. Nessuno l’ha mai trovata. Ma ogni tanto, qualche curioso giura di aver sentito un canto lieve provenire dal sottosuolo . 🎟️ Il biglietto d’ingresso che vale una maledizione (o una benedizione) Civita è l’unico borgo in Italia dove si paga per entrare. Un euro e cinquanta. Molti lo fanno con fastidio, senza sapere che… quel gesto ha un potere antico. Secondo una leggenda recente (nata nel 2009), chi varca il ponte pagando con gratitudine , riceverà un’idea brillante nei tre giorni successivi. Chi invece entra lamentandosi del biglietto , tornerà a casa con una piccola sfortuna da risolvere. Il Comune non ha mai smentito ufficialmente. 🪦 I morti che non vogliono partire Durante alcuni lavori in una cappella del borgo, furono trovate due sepolture etrusche mai aperte . Ma appena si tentò di spostare i resti, l’impalcatura crollò inspiegabilmente , e due operai si rifiutarono di continuare. Da allora, quelle tombe sono lasciate dov’erano, sotto vetro. Un cartello recita semplicemente: “Non disturbare” . Non si sa se rivolto ai visitatori… o agli spiriti. ✨ Civita è più viva di quanto sembri Chi dice che Civita di Bagnoregio è la città che muore, sbaglia di poco. È la città che cambia forma , che si nasconde sotto la pietra, che si rifugia nei racconti. È la città che parla piano, e solo a chi vuole davvero ascoltarla.
- Di tutto un po'...🚶♀️ Camminare nella Tuscia: Itinerari tra Borghi, Natura e Sapori
La Tuscia non si attraversa, si percorre con lentezza . Qui ogni sentiero è un filo che cuce insieme paesaggi antichi, borghi sospesi, tombe etrusche e trattorie che profumano di pane caldo. In questa terra la memoria si cammina , e ogni passo racconta una storia. Se ami i panorami che si guadagnano, le salite che regalano orizzonti, il pane con l’olio a fine tappa, allora questi percorsi sono per te . 🌄 Civita di Bagnoregio e la Valle dei Calanchi Sentieri: Ponte sospeso fino alla “città che muore” Anello geologico nei calanchi con scorci spettacolari Sosta consigliata: 🍷 Osteria al Forno di Agnese per una zuppa rustica e un bicchiere di rosso 🏞️ Vitorchiano – Tra pietra e panorama Sentieri: CAI 125A fino al Belvedere Circuito naturalistico tra la Valle delle Statue e il Santuario di San Michele Sosta consigliata: 🥩 Il Moai Bistrot : cucina robusta, carne alla brace, taglieri con pecorino e salumi locali 🌳 Caprarola – Dalla villa al lago Sentieri: Salita storica lungo la via Dritta fino a Villa Farnese Discesa verso il Lago di Vico e la faggeta Sosta consigliata: 🌰 Trattoria del Cimino : pici alle nocciole, funghi di stagione, dolci della tradizione 🌿 Calcata e il Parco del Treja Sentieri: Anello delle Forre Cammino fino alle cascate di Monte Gelato Sosta consigliata: 🍲 Il Graal Ristorante : bruschette con olio nuovo, primi tipici, birre artigianali 🏛️ Barbarano Romano – Nel cuore etrusco Sentieri: CAI 103 (verso Civitella Cesi) CAI 105 nella forra del Biedano Anello dei Tre Villaggi Sosta consigliata: 🧀 Bottega Marturanum : acquisti di formaggi, pane di grano duro e vini locali 🏕️ Ronciglione e il Lago di Vico Sentieri: Anello del Monte Fogliano Giro del Lago Tratto della Via Francigena Sosta consigliata: 🍝 Opificio : piatti creativi, nocciole del territorio, vini della Tuscia 🎨 Sant’Angelo – Cammino delle fiabe Sentieri: CAI 166 da Celleno Anello Sant’Angelo–Roccalvecce–Celleno Sosta consigliata: 🥪 Lo Gnomo Goloso : panino con lonza e formaggio fuso, birra fresca artigianale 🌊 Bolsena – Il lago incantato Sentieri: Giro completo del lago (50 km) Via Francigena verso Montefiascone Anello delle colline Sosta consigliata: 🐟 Trattoria da Picchietto : coregone alla bolsenese, sbroscia e Est! Est!! Est!!! 🏛️ Tuscania – Sentieri e basiliche Sentieri: Trekking urbano tra San Pietro e Santa Maria Maggiore Anello della Via Clodia (16 km tra necropoli e chiese rurali) Sosta consigliata: 🍷 La Torre di Lavello : panzanella di campagna, lombrichelli, ciambelle all’anice 🏺 Tarquinia – Passeggiate etrusche Sentieri: Necropoli Monterozzi – Pian di Civita Trekking urbano con vista sulla Maremma Sosta consigliata: 🐟 Lupo di Mare (al Lido) per un finale sul mare con calamari fritti e un bianco fresco 🏔️ Montefiascone – Il tetto del lago Sentieri: Tappa della Via Francigena Bosco di Turona Sentieri della Valle Perlata Sosta consigliata: 🍷 Enoteca Est! Est!! Est!!! : degustazione e taglieri con vista sulla valle 🛕 Pitigliano – Le Vie Cave Sentieri: Tour delle vie etrusche Anello Pitigliano–Sovana Sosta consigliata: 🍇 Locanda del Pozzo Antico : crostini ai fegatini, tagliatelle con cinghiale, vino rosso intenso 🏞️ Itinerari Bonus: Anguillara Sabazia : Lungolago e centro storico, perfetto per un tramonto con gelato o bruschetta. Blera : Forra del Biedano, sentieri archeologici. Sosta: Osteria La Torre Antica . Bassano in Teverina : Torre dell’orologio e sentieri nel verde. Merenda da La Cantina di Silvana . Acquapendente : Via Francigena + Sentiero Monaldesca. Agriturismo La Quiete : prodotti bio e cucina lenta. ✨ Conclusione Camminare nella Tuscia non è solo trekking. È toccare la storia , è farsi raccontare dal vento , è fermarsi dove profuma il pane o canta un bicchiere di vino . Ogni sentiero è un racconto. Ogni passo è un invito. Ogni sosta, una tavola apparecchiata per l’anima.
- 🍷Mangiare e Bere a Civita Castellana: dove il gusto incontra la storia
Civita Castellana, antica capitale dei Falisci, oggi è non solo un centro di arte e archeologia, ma anche una destinazione gastronomica di grande personalità . Le sue strade raccolte tra le forre, la sua tradizione artigiana e la sua vocazione ceramica si riflettono anche nella cucina: colorata, solida, genuina . Tra ristoranti eleganti , trattorie tipiche , pizzerie storiche , wine bar di charme e caffetterie dal sapore retrò , la città offre esperienze per ogni gusto. Ecco la nostra guida aggiornata per sapere dove mangiare e bere a Civita Castellana , con tutti i dettagli. 🍽️ Ristoranti di qualità: tra tradizione e creatività Beccofino – di Brunelli Sergio 📍 Via Don Minzoni 8 | ☎️ 0761 599900 Ambiente curato, cucina mediterranea con forte accento sul pesce. Perfetto per una cena speciale. Da provare: carpaccio di tonno, linguine all’astice, fritto misto. Da Erminio alla Ghiacciaia 📍 Via Gramsci 10 | ☎️ 0761 514399 Un ristorante romantico ricavato in un’antica ghiacciaia: pietra viva, atmosfera e piatti genuini. Consiglio: parmigiana di melanzane, spaghetti alle vongole, dolci artigianali. La Giaretta 📍 Via Ferretti 108 | ☎️ 0761 514542 Cucina stagionale e attenta alla qualità. Ottimo equilibrio tra piatti di terra e di mare. Proposte: ravioli al tartufo, pesce spada alla griglia, semifreddo alla nocciola. Grado – L’Oste di Fontanafica 📍 Via Fontana Fica 8 | ☎️ 0761 514727 Tradizione viterbese e materie prime locali. Ideale per chi ama piatti forti ma raffinati. Top: gnocchi al sugo di cinghiale, involtini di manzo, contorni di stagione. I Butteri 📍 Via Don Minzoni 17 | ☎️ 0761 514122 Locale rustico con cucina robusta. Ottimo per chi cerca carni alla brace e porzioni generose. Specialità: grigliata mista, abbacchio, patate al forno. 🍕 Trattorie e pizzerie: dove la semplicità vince sempre Da Bastiano – Trattoria Pizzeria 📍 Via Madonna della Neve 2 | ☎️ 0761 514857 Punto di riferimento per chi ama la cucina casereccia e la pizza romana. Piatti cult: amatriciana, saltimbocca, tiramisù della casa. Le Ghiottonerie del Moro 📍 Via del Forte 5 | ☎️ 0761 514573 Pinsa, fritti e dolci rustici in un ambiente allegro e informale. Ideale per: pranzi tra amici o serate easy. Pizzeria Primavera 📍 Via della Repubblica 14 | ☎️ 0761 599410 Pizza classica, cotta alla perfezione, anche da asporto. Servizio rapido , perfetta per famiglie e ragazzi. Gianforno 📍 Via Giovanni XXIII 9 | ☎️ 0761 514285 Una delle pizzerie più amate del centro. Ampia scelta e gusto garantito. La Piazzetta 📍 Piazza Matteotti 8 | ☎️ 0761 514353 Posizione strategica per una pizza al volo tra una visita e l’altra. 🍷 Enoteche, wine bar e bistrot per l’aperitivo Stappo Wine Bistrot 📍 Via della Tribuna 13 | ☎️ 0761 970512 Piccolo bistrot elegante, ottima selezione di vini, salumi e formaggi a km zero. Consigliato per: un aperitivo rilassato con musica jazz e un tagliere ben curato. ☕ Bar storici e caffetterie per una pausa Bar del Corso 📍 Corso Buozzi 18 | ☎️ 0761 514206 Un’istituzione a Civita Castellana. Colazioni con cornetti fragranti e cappuccini perfetti. Bar dell’Ospedale 📍 Via Ospedale 1 | ☎️ 0761 514114 Perfetto per uno spuntino o una pausa veloce tra un museo e l’altro. 🍣 Cucina internazionale e fusion Wasabi Japanese Experience 📍 Via della Repubblica 33 | ☎️ 0761 514333 Per chi cerca sushi, sashimi e un’alternativa raffinata ai sapori della tradizione. Barcollando Café 📍 Via Flaminia 42 | ☎️ 0761 599900 Hamburger gourmet, birre artigianali e ambiente giovane. Ideale per: una serata informale o una pausa diversa. ✨ Atmosfera, servizi e consigli Prenotazioni: consigliate nel weekend e nei giorni festivi. Menù adatti a tutti: molte opzioni vegetariane, senza glutine e per bambini. Servizi extra: asporto, tavoli all’aperto, parcheggio comodo. Prezzi: da 15-20 € per una pizza a 40-50 € per una cena completa con vino. 🎯 Conclusione: Civita Castellana a tavola Mangiare a Civita Castellana è un’estensione naturale della visita al borgo . È sedersi al tavolo e ritrovare i colori delle ceramiche nella presentazione dei piatti. È sentire nei sapori della carne e del pesce il legame con il Tevere e la campagna. È vivere l’ospitalità genuina che solo la Tuscia sa offrire. “A Civita Castellana si scopre che la storia non è finita: semplicemente, ha cambiato forma. E oggi la si serve a tavola, con un bicchiere pieno e il sorriso di chi la custodisce.”
- 🍒Mangiare e Bere a Roccalvecce e Sant’Angelo: dove il gusto incontra la fiaba
Nel cuore verde e silenzioso della Tuscia, tra i sentieri dei calanchi e i colori incantati del Paese delle Fiabe , Roccalvecce e la sua frazione Sant’Angelo offrono un’esperienza gastronomica semplice ma autentica. Pochi locali, ma scelti con cura, dove si mangia con calma, si beve con piacere e si viene accolti come a casa . Che tu venga a scoprire i murales di Alice , Pinocchio e Don Chisciotte , o a camminare lungo i sentieri medievali tra Roccalvecce e Celleno , sappi che una tavola calda e genuina ti aspetta, pronta a raccontarti la Tuscia con ogni piatto. 🍷 Hostaria MastroCiliegia – La tappa imperdibile del Paese delle Fiabe 📍 Via delle Fiabe, Sant’Angelo di Roccalvecce (VT) ☎️ 338 302 3699 🍽️ Osteria e vineria con cucina tipica Nata nel cuore del borgo fiabesco, MastroCiliegia è molto più di un ristorante: è un progetto di comunità. È il primo punto di ristoro nato dentro il Paese delle Fiabe , e subito diventato un punto di riferimento per famiglie, escursionisti e viaggiatori incantati dai murales. 🌿 Cosa si mangia: Antipasti rustici con bruschette, salumi e formaggi locali Lombrichelli ai funghi porcini e salsiccia (pasta tipica fatta a mano) Tagliatelle al ragù di cinghiale Salsicce alla brace , coniglio porchettato , spezzatino di cinghiale Dolci casalinghi : tiramisù, crostata, biscotti rustici Selezione vini locali , anche al calice 👨👩👧👦 Atmosfera e servizi: Arredi in legno, atmosfera fiabesca e rilassata Menù per bambini, opzioni vegetariane su richiesta Ampio spazio per famiglie, passeggini e piccoli gruppi Parcheggio a 3 minuti a piedi Prenotazione consigliata nei weekend e durante gli eventi “Un posto perfetto per fermarsi dopo una passeggiata tra Alice, Mowgli e Hansel e Gretel.” 🍽️ Dove mangiare nei dintorni: sapori a portata di fiaba Se desideri proseguire l’esperienza gastronomica anche nei borghi vicini, ecco alcuni indirizzi facilmente raggiungibili in auto. 🍖 Ristorante San Rocco – Celleno 📍 Via Roma, 1, Celleno (VT) – ☎️ 0761 780048 Ristorante tradizionale con menù viterbese e pizze cotte a legna. Da provare : Pappardelle al cinghiale, carne alla brace, pizza con porcini. 🍞 Panificio Fratelli Oddo – Graffignano 📍 Via Umberto I, 13 Perfetto per uno spuntino veloce : pane croccante, pizza al taglio, dolci caserecci. Ideale per una pausa pranzo leggera durante l’escursione nei calanchi. 🍷 Trattorie e agriturismi a Civita di Bagnoregio e Celleno In questi borghi, a 10-15 minuti di auto, si trovano diverse osterie e agriturismi che offrono cucina casereccia, ingredienti locali e menù stagionali, spesso accompagnati da vini della Tuscia e olio EVO del territorio . 🍝 Cosa assaggiare a Roccalvecce e dintorni ✔️ Lombrichelli fatti a mano ✔️ Ragù di cinghiale e sughi ai funghi ✔️ Coniglio porchettato e salsicce alla brace ✔️ Formaggi e salumi locali , accompagnati da vino rosso ✔️ Tiramisù, crostate e biscotti rustici ✔️ Confetture di ciliegie , in onore della sagra estiva di Sant’Angelo ☕ Bar, spuntini e dolcezze Sebbene non ci siano grandi bar o enoteche, la zona è ideale per: Picnic vista murales con panini del forno di Graffignano Aperitivo rustico a base di vino rosso, salumi e pane caldo Merende d’autore sotto il murale di Alice, con biscotti e crostata alla ciliegia 💡 Consigli per i viaggiatori Prenotare sempre nel weekend, specialmente all’Hostaria MastroCiliegia Verificare apertura in caso di pioggia o fuori stagione Portare contanti : alcuni locali non accettano carte In estate : da non perdere la Sagra delle Ciliegie e gli eventi legati ai murales ✨ Conclusione: a tavola tra storie, sapori e panorami Mangiare a Roccalvecce e Sant’Angelo non è solo un’esperienza gastronomica: è un viaggio nel cuore della Tuscia più vera e poetica. Tra un piatto di pasta e una parete dipinta, tra un bicchiere di vino e un murale di fiaba, scoprirai che qui la tavola è parte del racconto , e ogni sapore ha un retrogusto di storia e fantasia. “In questo borgo, anche il cinghiale sa di leggenda.”
- 🏛️Orte: la città sospesa tra il fiume e la pietra
Arroccata su un promontorio di tufo e affacciata su un’ansa del fiume Tevere , Orte è una città che incanta per la sua profondità storica, la sua eleganza nascosta e il suo cuore sotterraneo . Un crocevia naturale, strategico e culturale tra Lazio, Umbria e Toscana, che ancora oggi conserva l’anima etrusca, l’impianto medievale e lo spirito vivo delle sue tradizioni . 🗿 Le origini: da Horta agli Etruschi Le prime tracce umane a Orte risalgono all’ Età del Bronzo , ma è con gli Etruschi che nasce il nucleo urbano di Horta , città sacra e commerciale, legata a Tarquinia e Veio. Tito Livio la cita come porto fluviale sul Tevere , centro di smistamento di merci e crocevia di scambi tra l’Etruria interna e Roma. Con la romanizzazione , Orte viene attraversata dalla Via Amerina , diventando un punto nevralgico per l’Impero. Qui si costruiscono ponti, strade, acquedotti. Si produce, si commercia, si vive al ritmo del fiume. 🏰 Dal Medioevo allo Stato Pontificio Nel Medioevo Orte vive il suo massimo splendore: libero comune , sede episcopale, città di mercanti e artigiani. Difesa da mura, torri e porte monumentali, diventa centro religioso, politico e culturale . Nonostante le incursioni di Goti, Longobardi e Bizantini, riesce a conservare un’identità forte, che si rafforza con l’ingresso nello Stato Pontificio (728 d.C.), che durerà – salvo brevi interruzioni – fino al 1870. 🏛️ Il centro storico: un museo a cielo aperto Orte è una città da percorrere lentamente , con scarpe comode e occhi attenti. Ogni vicolo racconta una storia. Ogni chiesa custodisce un’opera d’arte. Ogni portone nasconde un segreto. ✨ Luoghi simbolo: Cattedrale di Santa Maria Assunta : barocca, imponente, sorge su una basilica medievale. All’interno, arredi sacri e un organo del 1721. Chiese di San Pietro, San Biagio, Santa Maria di Loreto : eleganti, silenziose, ricche di arte e devozione. Museo Diocesano : tele a fondo oro, argenti, paramenti e statue raccontano secoli di fede e bellezza. Museo delle Confraternite : un viaggio nella storia religiosa e sociale della città. Porte medievali : Porta di San Cesareo (1449), Porta Franca, Porta del Vascellaro. ⛏️ Orte Sotterranea: la città nascosta Sotto le vie del borgo si estende un vero e proprio mondo parallelo : gallerie, pozzi, cisterne, fontane e colombaie scavate nel tufo. Il percorso di Orte Sotterranea è una delle esperienze più affascinanti del centro Italia. Un tuffo nella vita quotidiana degli ortani di ieri: l’acqua, il lavoro, la spiritualità nascosta. Un viaggio emozionante tra ingegneria idraulica e mistero . 📍 Partenza dalla Fontana Ipogea di Piazza della Libertà 🌐 Info: www.visitaorte.com ⚜️ Tradizioni e folclore: la città delle confraternite Orte è custode di una delle processioni più antiche e suggestive d’Italia : la Processione del Venerdì Santo , con oltre 500 confratelli in abiti storici, croci, fiaccole e tamburi. Un rito solenne che trasforma il borgo in un palcoscenico sacro, carico di pathos e memoria. 🎉 Altri eventi da non perdere: Festa Patronale di Sant’Egidio (1° settembre): cortei, giochi medievali, palio dell’anello, taverne, musica. Ottava di Sant’Egidio : rievocazione storica con costumi, sbandieratori e cene di contrada. Sagre e fiere artigianali : durante tutto l’anno, con prodotti tipici e folklore. 🧭 Cosa fare a Orte ✔️ Visitare le terme : due piscine termali naturali immerse nel verde, ideali per relax e benessere. ✔️ Passeggiare tra i vicoli del borgo, ammirando scorci e panorami sul Tevere. ✔️ Esplorare l’area archeologica di Seripola , porto commerciale etrusco-romano. ✔️ Assaggiare i piatti della tradizione : gnocchi al ferro, spezzatini, ciambelline al vino. ✔️ Fare base per visitare Roma, l’Umbria e la Tuscia più segreta. 🧩 Curiosità su Orte Il nome “Orte” deriva forse da hortus , “giardino” in latino. I suoi abitanti sono detti ortani . La città è uno snodo ferroviario e stradale strategico : da qui si raggiungono Roma, Viterbo, Perugia e Firenze in meno di due ore. È chiamata la perla della Tuscia , e a buon diritto: bellezza, storia e autenticità la rendono un gioiello ancora poco conosciuto . ✨ Conclusione: Orte, la città verticale del tempo Orte è una città da vivere con rispetto e meraviglia . Ogni suo angolo svela un frammento di civiltà antica, ogni evento un legame tra passato e presente, ogni sotterraneo un racconto profondo. “A Orte si entra in punta di piedi, ma si esce con gli occhi pieni di stupore e la mente colma di storia.”
- 🍽️Mangiare e Bere a Marta: sapori di lago, tavole di tradizione
Affacciata sul Lago di Bolsena , Marta è molto più di un borgo di pescatori: è un piccolo tempio del gusto lacustre , dove ogni piatto racconta una storia antica, ogni tavola è una finestra sull’acqua e ogni pasto diventa un’esperienza sensoriale. Tra ristoranti storici, trattorie genuine, griglierie di pesce e pizzerie sul lungolago, la cucina martana resta fedele a sé stessa: semplice, autentica e profondamente legata al territorio . 🌅 Dove sedersi a tavola: i migliori ristoranti e trattorie di Marta 🐟 Ristorante Il Pirata 📍 Via della Spiaggia, 3 – ☎️ 0761 871515 Con la sua veranda sul lago e un menù dominato dal pescato fresco, Il Pirata è un punto di riferimento per chi cerca piatti tradizionali rivisitati con gusto . Il servizio è cortese, l’ambiente curato e la carta dei vini valorizza al meglio i prodotti locali. Piatti da provare: Coregone alla griglia Frittura di latterini Antipasti di lago Anguilla in umido 🐟 Ristorante Da Otello 📍 Via Laertina, 5 – ☎️ 0761 871627 – 🌐 www.daotello.com Una storica trattoria familiare dal 1958, simbolo della tradizione gastronomica martana. Qui si respira l’anima del borgo: dalle ceramiche rustiche alla sbroscia che bolle in cucina. L’atmosfera è calorosa, il servizio attento. Imperdibili: Sbroscia (zuppa di pane e coregone) Pasta fatta in casa Anguilla alla cacciatora Dolci caserecci 🔥 Griglieria Sant’Egidio 📍 Via Garibaldi, 80 – ☎️ 0761 871543 Perfetto per chi ama i sapori decisi e le porzioni generose. Offre un’ampia scelta tra pesce e carne alla brace, sempre accompagnata da contorni freschi e pane locale. Specialità: Grigliate miste Coregone alla piastra Antipasti caldi di lago ⚓ La Rimessa dei Pescatori 📍 Via della Spiaggia – ☎️ 338 1720118 Una vera esperienza popolare e autentica , con tavoli vista lago e piatti preparati secondo tradizione. Gestita da chi conosce il lago da generazioni. Consigliatissimi: Coregone e anguilla freschissimi Lattarini fritti Antipasto del giorno “dal porto” 🍕 Pizzerie, bistrot e locali per tutte le occasioni Nome Locale Dove si trova Cosa offre Al Girasole Loc. Ceraso Cucina italiana, pesce, pizze Ristorante Italia Piazza Umberto I° Classici della Tuscia e vista lago La Pineta Via Elmo Chiatti, 2 Pizza e piatti di lago Chicco di Grano Via Tuscania, 2 Trattoria e pizzeria Biancaneve Risto/Pizzeria Via Tuscania, 7 Per famiglie e gruppi, menu vario Chiatti Alessio Pizzeria Via Tuscania, 17 Pizza a taglio e da asporto 🐟 I piatti da non perdere a Marta Sbroscia : la regina delle tavole martane – zuppa contadina con pane, pomodoro e coregone Coregone alla griglia : semplice, saporito, essenziale Lattarini fritti : perfetti per iniziare o condividere Anguilla alla cacciatora : sapore deciso, ricetta antica Pasta fresca : spesso con sughi di pesce di lago o verdure stagionali Dolci tipici : tozzetti, fregnacce, crostate di marmellata ☕ Bar, gelaterie e pause vista lago Bar del Turista 📍 Piazza Umberto I° Per una colazione panoramica o un gelato dopo cena Gelateria Green Bar 📍 Via Laertina Ottimi gelati artigianali, granite rinfrescanti 🍷 Consigli utili Prenotare con anticipo nei weekend, soprattutto nei locali sul lungolago I menù cambiano secondo il pescato del giorno e la stagionalità I vini consigliati? Aleatico , Grechetto , Orvieto classico e rossi della Tuscia ✨ Conclusione: sapori d’acqua, accenti di terra Mangiare a Marta è molto più che sedersi a tavola: è un’esperienza sensoriale completa . Dal profumo della brace al riflesso del lago nel bicchiere, ogni dettaglio racconta una cultura millenaria fatta di lavoro, tradizione e accoglienza. “A Marta si mangia come si vive: con semplicità, con cuore, e sempre con un occhio rivolto all’orizzonte dell’acqua.”
- 🌊Marta: il borgo dei pescatori dove il tempo ha il sapore dell’acqua dolce
Affacciato sulla sponda meridionale del Lago di Bolsena , Marta è un piccolo incanto che conserva l’anima del pescatore, il passo lento del pellegrino e il sorriso quieto dell’accoglienza. È un luogo dove la pietra si specchia nell’acqua , dove i vicoli profumano di storia e la riva canta ogni mattina con le barche che rientrano dal lago. 🏺 Storia d’acqua e di tufo Le origini di Marta risalgono all’epoca etrusca, ma è nel Medioevo che il borgo prende forma e forza. Conteso da Orsini e Farnese , Marta diventa crocevia di scambi, pesca e spiritualità. La sua Torre dell’Orologio , risalente al XII secolo, ancora oggi svetta fiera tra le case e regala una delle viste più poetiche di tutta la Tuscia : il lago, le barche, i tetti, e all’orizzonte le isole Martana e Bisentina. 🛶 Il borgo: la Rocca, la riva e l’anima Il cuore di Marta è la Rocca , il quartiere più antico, con le sue scalinate di peperino , gli archi fioriti e un labirinto di vicoli che sembrano costruiti per rallentare i pensieri. Ogni angolo è un quadro. E quando si arriva sul lungolago, lo sguardo si apre: il porticciolo, i pescatori, le reti stese al sole, i ristoranti che profumano di coregone alla griglia e sbroscia . 🎉 Tradizioni che resistono al tempo Tra le manifestazioni popolari della Tuscia, poche possono competere con la Barabbata di Marta , la spettacolare processione del 14 maggio dedicata alla Madonna del Monte . Un corteo colorato e devoto attraversa il paese, con pescatori, pastori, contadini e artigiani in abiti tradizionali, che salgono al santuario tra canti, offerte e commozione. E poi: Sagra del Lattarino , tra fritti di lago e musica Carnevale Martano , allegro e coinvolgente Piccoli mercatini artigianali e feste religiose che scandiscono l’anno ⛪ Luoghi da scoprire Torre dell’Orologio – salendo i suoi gradini, si domina tutto il lago Chiesa di Santa Marta – barocca, elegante, con opere d’arte pregevoli Santuario della Madonna del Monte – immerso nel verde, meta di fede e fotografia Museo della Pesca – piccolo ma prezioso, conserva la memoria del mestiere più antico del paese 🍽️ I sapori del lago La cucina martana è povera solo nel nome , ricchissima invece di gusto, autenticità e legame col territorio. Da non perdere: Sbroscia : zuppa calda di pane e coregone, simbolo della cucina locale Anguilla alla cacciatora , speziata e intensa Lattarini fritti , piccoli, croccanti, irresistibili Coregone alla griglia , servito semplice per esaltarne la delicatezza Fregnacce e tozzetti , i dolci della festa Ristoranti e trattorie sul lungolago offrono menù stagionali, pesce fresco e vini della Tuscia , spesso con tavoli all’aperto vista tramonto. 🌅 Natura e quiete Marta è il luogo perfetto per: Escursioni in barca verso le isole Martana e Bisentina Passeggiate a piedi o in bici lungo il lago Trekking collinari tra ulivi, noccioli e sentieri panoramici Giornate lente tra erba, sole e acqua dolce ✨ Conclusione: Marta, la carezza del lago Marta non si visita: si abita. Anche solo per un giorno. Si ascolta nel silenzio del mattino, nel vociare dei pescatori, nel profumo di un piatto semplice. È un borgo gentile, che non ostenta ma sorprende. Che non corre, ma accompagna. “Marta è quel tipo di luogo che non dimentichi. Perché ha il potere raro di farti ricordare chi sei, mentre ti perdi tra le sue vie e le sue acque.”